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Imprenditori minacciati dal clan, condanna soft per il ras Umberto Luongo

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Avevano messo sotto scacco decine di commercianti e imprenditori di San Giorgio a Cremano e delle zone limitrofe. Ragion per cui finirono in manette nel dicembre del 2019: nonostante tali accuse corroborate dai verbali dei pentiti e da immagini di videosorveglianza per il ras Umberto Luongo è arrivata una condanna decisamente minima, un anno di carcere con esclusione dell’aggravante camorristica. Decisiva la linea del suo legale, l’avvocato Giuseppe Perfetto, che è riuscito a far assolvere il suo assistito dalle accuse relative a due capi di imputazione e ottenendo una condanna risibile solo per un’aggressione avvenuta con caschi ai danni del titolare di una salumeria rep di non voler pagare l’estorsione al clan D’Amico. In quel raid era presente anche Paolo De Mato poi divenuto collaboratore di giustizia, che ha rimediato una condanna a sei mesi. Nel mirino erano finiti anche altri commercianti come il gestore di una pasticceria avvicinato dallo stesso Luongo con un messaggio a prova di equivoco: «Devi pagare per rimanere aperto, poi ti faccio sapere l’importo, tu stai incassando più di 1.500 euro al giorno», si apprende dall’ordinanza di custodia cautelare emessa all’epoca dal gip Rosa de Ruggiero.

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