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In carcere il figlio del boss ucciso, l’arresto finisce su TikTok

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Sabino Capriati torna in carcere dopo aver trascorso un mese agli arresti ai domiciliari. Il 24enne, figlio del boss Lello, ucciso a Torre a Mare il primo aprile scorso, deve scontare una condanna definitiva a 3 anni inflitta dal Tribunale dei minorenni per un agguato ad un ragazzo rivale all’epoca dei fatti 15enne come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno. Il video dell’arresto di Sabino Capriati è stato pubblicato sui Tiktok.

Il suo arresto, risalente al 12 settembre, è stato riportato sui social in diretta social, infatti, amici e parenti hanno pubblicato ogni istante sui social, abitudine ormai a quanto pare diffusa tra le famiglie mafiose.

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Il video dell’arresto di Sabino pubblicato su TikTok

Il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri: “TikTok è la vetrina delle mafie”

TikTok è la vetrina delle mafie: si fanno vedere ricchi, firmati, con tanti soldi e dicono ‘noi siamo il nuovo modello, vuoi diventare come noi?’. I giovani non strutturati si trovano avviluppati e pensano che quello sia il loro futuro. I social per i mafiosi sono una sfida alle istituzioni, un’esternazione di arroganza”.

Lo ha detto il capo della Procura di Napoli Nicola Gratteri intervistato a ‘Timeline’ su Rai 3. Parlando poi di come sia percepita la giustizia dai cittadini Gratteri ha affermato che “la gente spesso non denuncia perché non si fida: spesso noi come forze dell’ordine e come magistrati non siamo credibili, non riusciamo a trasmettere fiducia, è un problema soprattutto nostro”.

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