Inchiesta rifiuti a Giugliano, Marano e non solo: il terremoto giudiziario che ha colpito le due popolose città dell’area a nord di Napoli, potrebbe allargarsi ad altre realtà dell’hinterland partenopeo.
Negli atti dell’inchiesta portata avanti dal pubblico ministero Cesare Sirignano, spunta infatti anche un’altra assunzione sospetta, quella della compagna del sindaco di un Comune dell’area Nord in seno ad una ditta operante nel settore dei rifiuti.
Inchiesta rifiuti, spunta l’assunzione della compagna di un primo cittadino
La vicenda emerge nella richiesta di misure cautelari avanzata dal Procura di Napoli Nord nei confronti di politici e imprenditori. In un passaggio degli atti si fa riferimento a quanto avvenuto il primo settembre del 2021. Il Pm ascoltò l’amministratore della società Raccolgo (ex Raccolio), aggiudicataria con la Teknoservice dell’appalto relativo al servizio di igiene urbana nella terza città della Campania, per i fatti relativi all’assunzione della donna nel cantiere di Giugliano, contenuti in un’altra inchiesta giudiziaria. Si tratta dell’ennesimo episodio inquietante che getta nuove ombre sul sistema della spartizione di posti di lavoro che, secondo gli inquirenti, era gestita direttamente dalla classe politica mentre prima, invece, “era appannaggio della camorra”.
Nell’occasione l’uomo, che non risulta tra gli indagati in questo procedimento, fu ascoltato anche in merito alle assunzioni di due lavoratori stagionali. Al pm, l’amministratore della Raccolgo, si limito a dire che “i rapporti con il Comune di Giugliano erano gestiti in via esclusiva dalla Teknoservice, e che gli era stato vietato di avere legami diretti con l’ammistrazione comunale”.