Innocente ucciso per una vendetta trasversale, si torna al Riesame. Dopo gli arresti di inizio anno la Corte di Cassazione ha inferto un grave colpo alle indagini sull’omicidio di Antonio Maione, annullando l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Roberto Mazzarella e Clemente Amodio, indicati da diversi collaboratori di giustizia rispettivamente come mandante ed esecutore.
La Suprema Corte, accogliendo le argomentazioni dei loro legali (nel collegio difensivo gli avvocati Leopoldo Perone e Mauro Zollo), ha annullato le ordinanze di custodia cautelare a loro carico e ritrasmesso gli atti al Riesame per un nuovo pronunciamento.
Una vendetta che i Mazzarella covavano da tempo. Da compiersi senza se e senza ma, anche se di mezzo ci andava un innocente che aveva la sola ‘colpa’ di essere il fratello del killer del boss Salvatore, Ivan Maione.
Tra coloro che hanno inchiodato i Mazzarella con le loro rivelazioni c’è Luisa De Stefano. La pazzignana ha dichiarato di essere a conoscenza che il delitto fosse stato materialmente compiuto da Clemente Amodio insieme ad un’altra persona.
«Ho saputo dei responsabili dell’omicidio dopo poco dalla madre di Antonio Maione, che a sua volta lo ha appreso dai vertici del clan Sarno, che all’epoca erano in pace con il clan Mazzarella. Mia zia mi ha riferito che Clemente Amodioha agito d’accordo, anzi su ordine di Roberto Mazzarella».