Un ispettore era stato sospeso per un mese dal servizio dopo essere stato indagato per aver consultato la banca dati del Viminale e consegnato le informazioni prese su un promotore finanziario riminese in odor di camorra ad un investigatore privato.
Come riporta il Corriere di Romagna quando il Tribunale di Rimini lo ha assolto, non soddisfatto del risultato, dunque ha deciso anche se già in pensione, di presentare ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna per ottenere il reintegro e lo stipendio di quel mese in cui non aveva potuto mettere piede alla Questura di Rimini. Ricorso presentato attraverso l’avvocato Mariangela Rau del Foro di Reggio Calabria bocciato perché ritenuto inammissibile la scorsa settimana dai giudici amministrativi del capoluogo regionale.