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Italia ‘zona protetta’ per Coronavirus, cosa succede a Napoli e in Campania con l’estensione del decreto

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“Italia zona protetta”, uno slogan rassicurante quello utilizzato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per annunciare la “chiusura” dell’Italia. Una misura necessaria per provare a limitare i danni da Coronavirus. “Non c’è tempo da perdere” sembra voler dire il premier.

Nella sostanza, Napoli e la Campania si sono svegliate quest’oggi con gli stessi doveri da rispettare di coloro i quali vivono in Lombardia e nelle province già raggiunte dal primo decreto. E dunque, con novità sostanziali negli spostamenti, nella vita di tutti i giorni e nelle libertà personali.

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Cosa si può fare e cosa no

Il decreto ha specificato tutta una serie di limitazioni e divieti da rispettare da parte di tutto il territorio nazionale, con le trasgressioni che saranno poi punite a seconda dei casi secondo codice civile e penale. Nel dettaglio:

Limitati gli spostamenti su tutto il territorio nazionale, salvo ovviamente che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (non più indifferibili) o situazioni di necessità o per motivi di salute che vanno dimostrate;

Smart working, incentivato in ogni sede, laddove sia fattivamente possibile;
Sospese manifestazioni e eventi sportivi;

Vietati gli assembramenti di persone, anche all’aperto;

Scuole e università chiuse fino al 3 aprile 2020;

Bar e ristoranti chiusi alle 18, mentre durante l’apertura andrà garantita dai gestori la distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro, con la sospensione dell’attività in caso di violazione;

Almeno un metro di distanza nelle attività commerciali: le altre attività a parte bar e ristorazione sono consentite, purché il solito obbligo di distanza tra le persone;

Riunioni svolte da remoto;

Chiusi i negozi nel weekend, con ovviamente l’eccezione di farmacie, parafarmacie, punti di vendita di generi alimentari. In ogni caso, nei feriali come nei festivi, tutti i gestori sono chiamati a far rispettare la distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro, con la sospensione dell’attività in caso di violazione.

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