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Juve Stabia, 11 interdittive antimafia per le società dell’indotto

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Prosegue l’operazione di bonifica legale attorno alla Juve Stabia. Dopo l’intervento dell’amministrazione giudiziaria che ha colpito la società calcistica, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha firmato undici interdittive antimafia nei confronti di altrettante imprese legate all’indotto economico del club di Castellammare di Stabia, oggi in Serie B. L’iniziativa rappresenta un ulteriore sviluppo del procedimento giudiziario che ha travolto la squadra campana. Le interdittive derivano infatti dalla misura di prevenzione già adottata dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti della società sportiva.

L’amministrazione giudiziaria della Juve Stabia era stata proposta da un pool investigativo formato dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo, dal Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e dal Questore Maurizio Agricola. Per guidare il club in questa fase e preservarlo da condizionamenti esterni, il Tribunale ha nominato Salvatore Scarpa e Mario Ferrara come amministratori giudiziari.

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Un sistema di condizionamento radicato

Secondo quanto riportato in una nota ufficiale della Prefettura, il provvedimento nasce da una “complessa attività investigativa” che ha portato alla luce “un vero e proprio sistema di condizionamento” delle attività economiche della Juve Stabia. Le indagini hanno accertato ingerenze del clan camorristico dominante nel territorio stabiese, che avrebbe esercitato un’influenza significativa sulla gestione del club e delle sue attività collegate.

Le imprese interdette e la filiera del club

Le undici imprese colpite dai provvedimenti prefettizi rappresentavano la filiera operativa della società calcistica. Dall’analisi della Prefettura emerge che tali aziende si sono dimostrate “permeabili e a rischio di infiltrazioni criminali”, compromettendo la solidità e la trasparenza dell’intero sistema gestionale. I settori coinvolti sono molteplici: servizi di portierato, sicurezza, stewarding allo stadio, ticketing, catering, pulizie, servizi sanitari e logistica, compreso il trasporto della prima squadra. Si tratta di ambiti considerati strategici per il funzionamento quotidiano del club.

Difesa della legalità

Come si legge ancora nella nota della Prefettura, “i provvedimenti interdittivi emessi dal Prefetto si inquadrano in un contesto più ampio di difesa della legalità e dello sviluppo economico”. L’obiettivo, viene sottolineato, è “tutelare la società civile contro la pressione delle consorterie criminali, sostenendo l’economia legale e la libera concorrenza”. In questo modo, le istituzioni intendono garantire che la rinascita della Juve Stabia e delle realtà economiche che la circondano avvenga su basi pienamente trasparenti e nel rispetto delle regole.

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