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mercoledì, Aprile 24, 2024
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La camorra non dimentica: ucciso il cugino del boss

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Doveva morire perchè parente di uno dei killer più fedeli dei Di Lauro. Doveva morire anche a tanti anni di distanza. La memoria lunga degli Amato-Pagano fu responsabile di un altro delitto eccellente nel 2008, quello di Antonio Pitirollo: erail 29 dicembre del 2008 quando i killer lo raggiunsero in via del Cassano a Secondigliano e non gli lasciarono scampo. Pitirollo non ebbe neanche il tempo di abbandonare la sua Fiat Idea che fu raggiunto da una raffica di proiettili. La maggior parte di questi si conficcarono sul volto e nella testa, tanto da rendere la vittima quasi irriconoscibile.

Pitirollo era il nipote della madre di Ugo De Lucia, il camorrista che sequestrò e torturò Gelsomina Verde prima di ammazzarla e darle fuoco, solo perché era sospettata di avere una relazione con uno scissionisti. Nel 2004, quando scoppiò la faida Pitirollo era in carcere, quando tornò in libertà la mappa camorristica dell’area a nord di Napoli era stata letteralmente stravolta e così trovò la morte, dopo essere scampato ad un primo agguato,appena 11 mesi prima. Per gli inquirenti con l’omicidio di Pitirollo gli scissionisti, nonostante le prime tensioni interne, volevano lanciare un chiaro messaggio ai Di Lauro stroncando sul nascere qualsiasi tentativo di ritorno sulla scena criminale.

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