La Corte di Cassazione ha confermato la semilibertà per Alberto Stasi, già condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. La decisione arriva dopo l’opposizione presentata dalla Procura generale, che nei giorni scorsi aveva contestato il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Milano.
La discussione ruotava anche attorno a una intervista televisiva rilasciata da Stasi al programma “Le Iene”, andata in onda lo scorso 30 marzo. Secondo la Pg Valeria Marino, l’intervista sarebbe stata effettuata durante un permesso premio familiare, un uso che — secondo l’accusa — avrebbe dovuto essere riservato alla famiglia. Tuttavia, il direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, ha precisato che l’intervista, registrata il 22 marzo, non ha violato alcuna prescrizione prevista dal permesso.
La difesa di Stasi, rappresentata dall’avvocata Giada Bocellari, ha espresso soddisfazione per la sentenza, ribadendo che ogni passaggio è avvenuto in regola e con trasparenza.
Con la conferma della semilibertà, Stasi potrà ora spostarsi liberamente durante il giorno, utilizzando mezzi pubblici o, se autorizzato, un’auto privata. Rimangono le restrizioni tipiche del regime di semilibertà, come il divieto di frequentare pregiudicati o portare armi. L’unico vincolo geografico è rappresentato da Garlasco, il paese teatro del delitto, dove Stasi non potrà recarsi. Una condizione che — secondo la sua avvocata — non rappresenta un problema: “Lui non ha alcuna intenzione di tornare lì”.