“C’è un dolore forte e una gioia allo stesso tempo, ma bisogna applicare il fine pena mai”. Sono queste le prime parole a caldo di Valeria Brancaccio, mamma di Emanuele Durante, i cui assassini sono stati arrestati all’alba di questa mattina nel corso di un’operazione congiunta tra polizia e carabinieri.
“La contentezza c’è, il video però mi ha scosso tanto. Hanno pedinato mio figlio , si è capito. Sono contenta della magistratura, evidentemente l’anima di mio figlio ha inciso perché forse non voleva più vedermi piangere – ha proseguito la donna – Ieri l’intervista oggi l’arresto, sono frastornata. Credo nella legge, ma lo Stato ci deve proteggere anche per dare speranza ai genitori dei figli ammazzati come Emanuele”.
L’operazione condotta all’alba da agenti e militari
È scattata alle prime luci dell’alba un’operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e della Polizia di Stato, che stanno eseguendo 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.
Gli arrestati sono gravemente indiziati di essere coinvolti, a vario titolo e in concorso tra loro, nell’omicidio di Emanuele Durante, avvenuto il 15 marzo scorso nei pressi del Museo Nazionale. Un delitto che aveva scosso la città per le modalità e per il luogo in cui era stato compiuto, in pieno giorno e in una zona centrale. Gli indagati sono ritenuti ritenute responsabili, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco tutti aggravati dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1 c.p.
L’operazione rappresenta un nuovo colpo alla criminalità organizzata locale, su cui la DDA mantiene alta l’attenzione. I dettagli dell’inchiesta e i profili degli arrestati verranno illustrati nel corso della conferenza stampa prevista per le ore 11:00 presso la sala convegni della Procura di Napoli.