PUBBLICITÀ
HomeCronacaLa moglie dice "Speriamo che vinca il Napoli" e il carabiniere juventino...

La moglie dice “Speriamo che vinca il Napoli” e il carabiniere juventino la picchia, va a processo per maltrattamenti

PUBBLICITÀ

Quello che doveva essere un commento all’apparenza sarcastico, mentre guardavano la partita tra Juventus e Napoli, ha rischiato di trasformarsi in una tragedia.

“Speriamo che vinca il Napoli”: Lui, tifoso bianconero sfegatato, non l’ha presa bene e ha reagito picchiando la donna. Non era la prima volta e non è stata l’ultima. La coppia viveva in provincia di Torino e, da qualche anno, si sono separati. Dopo la denuncia di lei, l’uomo, di professione carabiniere, è imputato in un processo per maltrattamenti e non può più avvicinarsi ai luoghi che frequenta la sua ex moglie, in attesa della sentenza.

PUBBLICITÀ

Al processo presenti anche i figli, uno di loro non ha mai guardato in faccia il padre

Nella giornata di ieri, mercoledì 22 gennaio, la donna presunta vittima e i due figli della coppia, tutelati dall’avvocata Alessandra Lentiuni, hanno testimoniato in tribunale. Uno di loro, 23 anni, non ha neppure voluto guardare in faccia il padre, preferendo parlare protetto da un paravento.

“A casa, papà si lamentava in continuazione”, racconta ai giudici. “Insultava mamma e le diceva. stron*a, putt*na, stupida. Aveva sempre da ridire per cosa veniva cucinato, ma non collaborava mai alle faccende domestiche. A volte se la prendeva anche con me e mia sorella. Per esempio, quella volta in cui abbiamo incontrato per strada mio zio. Non voleva che lo frequentassimo. Poi mi ha urlato contro quando ha saputo che avevo fatto il vaccino contro il Covid. Lui è negazionista, non crede ai vaccini”.

Parola poi all’ex moglie, che ricostruisce nel dettaglio i presunti maltrattamenti che ha subito. “Ci siamo fidanzati nel 1993. Per molti anni ho subito violenze senza confidarlo a nessuno. Mi vergognavo, ho impiegato molto tempo a capire che non era giusto cosa mi veniva fatto”. Nel 2013 ha denunciato il marito per la prima volta, poi ha ritirato la querela e le indagini si erano interrotte. Intanto continuavano, secondo la presunta vittima, botte, spintoni, litigi violenti.

“Speriamo che vinca il Napoli”, la battuta sarcastica che stava per trasformarsi in tragedia

“L’episodio della partita è stata una delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Ma ce ne sono tanti altri. In casa mi offendeva, mi criticava per molte mie scelte, anche le più personali come il colore della tinta ai miei capelli”. Quando aveva deciso di cambiare il colore, la donna si era sentita dire: “Sei una pazza, che caz*o hai fatto? Mi vergogno a portare i miei colleghi a casa nostra, per colpa tua”.

Quando i coniugi si sono separati, l’uomo ha tenuto per sé la macchina che utilizzavano. “Peccato che fosse intestata a mio padre – fa notare la donna –. Ero io a pagare le rate. Gli ho chiesto molte volte di restituirmela. Alla fine l’ha fatto, ma vandalizzando tutta la carrozzeria. È completamente distrutta e, ancora adesso, non posso utilizzarla”.

La donna ammette di avere anche lei spintonato l’uomo in determinati momenti. “Dovevo difendermi. Una volta ho anche usato l’asta di plastica di una bandiera per provare a colpirlo, ma lui schivava i colpi e continuava a farmi male. Era violento anche davanti ai nostri figli”.

PUBBLICITÀ
Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.