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venerdì, Aprile 26, 2024
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La Pianura Padana vista dal satellite: è l’area più inquinata d’Europa

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Un’immagine drammaticamente attuale, quella satellitare che rielabora i dati Copernicus Sentinel 2019, rielaborati dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa). La concentrazione di ossidi dell’azoto e di polveri sottili, in tutta la zona circostante la Pianura Padana, è assolutamente preoccupante: nel Nord Italia, infatti, c’è l’area più inquinata d’Europa. Lo dimostrano dei dati allarmanti, diffusi in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente e proprio mentre le istituzioni italiane discutono con l’Unione Europea il Clean Air Dialogue.

I dati sono stati raccolti attraverso il monitoraggio satellitare tra gennaio e aprile 2019. L’immagine diffusa mostra come, in una vastissima area del Nord Italia, le emissioni hanno raggiunto un livello assolutamente preoccupante. In particolare, la situazione più drammatica riguarda i composti dell’azoto e soprattutto il biossido d’azoto (NO2), le cui cause sono piuttosto varie: dall’inquinamento industriale fino alle emissioni dei motori diesel, passando per il ciclo dell’azoto delle colture, delle concimazioni e del letame del bestiame negli allevamenti intensivi.

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Le conseguenze di questa situazione sono di natura diversa. In primis, dobbiamo considerare quelle per la salute: gli ossidi di azoto possono causare gravi problemi soprattutto per la respirazione. Ma non solo: la Commissione Europea ha già avviato due procedure d’infrazione contro l’Italia, per non aver applicato correttamente la direttiva 2008/50/CE, per i superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite delle polveri sottili (Pm10) e del biossido di azoto. Se la Corte di Giustizia Ue dovesse condannare l’Italia, per il nostro paese ci potrebbero essere sanzioni economiche pesantissime e si rischia anche la riduzione dei fondi strutturali europei.

A Torino, per il Clean Air Dialogue, c’erano le massime autorità: dalla sindaca Chiara Appendino a rappresentanti di ministeri e regioni, fino a Karmenu Vella, commissario europeo all’Ambiente, e il ministro italiano Sergio Costa. Quest’ultimo ha dichiarato: «Abbiamo riunito gli “stati generali” dell’aria, una due giorni senza precedenti: in modo strutturato rispetto al passato, in modo risolutivo e inclusivo, per affrontare quella che è una vera e propria emergenza».

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