Ciro Colonna ha perso la vita il 7 giugno del 2016. Era uscito di casa per incontrare un amico. Aveva deciso di aspettarlo giocando a biliardino in un circoletto lì vicino. Nulla di diverso da quanto abitualmente accadeva. Quel giorno, però, avrebbe cambiato per sempre la vita della famiglia Colonna. E questo solo perché, in quello stesso circoletto, si trovava un certo Raffaele Cepparulo, uno degli esponenti di vertice del clan dei Barbudos del rione Sanità, in guerra da tempo con le altre famiglie del centro storico per il controllo del territorio. Era stato in carcere pochi mesi e una volta libero, invece di restare al centro storico, aveva pensato di trovare maggior sicurezza a Ponticelli. I due uccisero Cepparuolo con 5 colpi di pistola e Ciro, che raccoglieva da terra gli occhiali caduti, subì un unico colpo mortale.
Il 29 dicembre del 2020, la Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha confermato gli ergastoli.
La morte di Ciro Colonna è stato un evento di rottura per Ponticelli. Sulla sua memoria, tenuta viva dalla famiglia, si è costruito un processo di riscatto che ha dato e sta dando frutti di speranza e di cambiamento.
Prodotto da Giffoni Hub, con la collaborazione del Comune di Napoli e il patrocinio di Libera contro le mafie il film racconta, un giorno immaginario della vita di Ciro. Una giornata che purtroppo non ha mai potuto vivere davvero.
Nel film, la madre Adelaide si appresta ad accogliere il figlio dopo anni all’estero. In ogni suo gesto si ripete il rito di un’attesa che si rinnova, dando vita all’assenza. Una storia di amore e di memoria nel cuore di Napoli Est.
La proiezione e il dibattito in sala con la regista Marta Esposito e le attrici Marianna Mercurio e Alessandra Mantice è avvenuto a Casa Cinema Napoli sempre più luogo di cultura, aggregazione e riflessione attraverso l’arte cinematografica.


