16 C
Napoli
giovedì, Marzo 28, 2024
PUBBLICITÀ

“L’Alleanza di Secondigliano controlla la città di Napoli”, la Procura certifica la potenza del cartello criminale

PUBBLICITÀ

L’Alleanza di Secondigliano controlla la città di Napoli. E’ quanto evidenziato dal procuratore Giovanni Melillo che ha mostrato una mappa in cui i colori arancione e rosso evidenziano le zone controllate dal ‘cartello’ formato dai clan Licciardi di Secondigliano, Mallardo di Giugliano e ContiniBosti del Vasto sia direttamente sia attraverso legami con gruppi ‘autoctoni’ come ad esempio nel caso dei Cimmino-Caiazzo del Vomero. Ebbene Napoli, a differenza di quello che forse si pensava, non è spaccata a metà tra Alleanza e clan Mazzarella. Quest’ultimo sodalizio, infatti, si contrappone solo nei quartieri di Poggioreale, Chiaia, San Lorenzo, San Giovanni a Teduccio, Stella, Avvocata, San Ferdinando, San Giuseppe, Pendino, Montecalvario, Zona Industriale

. Invece in mano ai Mazzarella vengono indicati esclusivamente i quartieri Porto, Mercato, Sant’Erasmo e Case Nuove. A questi si aggiungono anche Portici e San Giorgio a Cremano mentre a Ercolano ‘comanda’ l’Alleanza di Secondigliano, così come è sotto il controllo del ‘cartello’ tutta l’area a nord di Napoli. L’unica eccezione, in provincia, è rappresentata dalla porzione di territorio in cui ricadono Crispano, Cardito, Frattamaggiore e Frattaminore dove gli ‘interessi’ dell’Alleanza di Secondigliano si contrappongono a quelli di gruppi autonomi.

PUBBLICITÀ

“Alleanza di Secondigliano clan pontentissimo e sottovalutato”, l’allarme del Procuratore di Napoli

“Questa vicenda, infatti, è emblematica in una città dove la camorra è bandita dal dibattito pubblico e il problema principale siano il traffico e gli assembramenti. E non i cartelli mafiosi dell’Alleanza di Secondigliano e il cartello dei Mazzarella” – ha dichiarato Melillo. “Il primo gruppo controlla ogni genere di attività illegali droga, truffe anziani e assicurativo, mercato immobiliare, sistema commerciale controllato direttamente e indirettamente. Si parte dai Contini-Licciardi-Mallardo e si arriva a gruppi satelliti. La pericolosità dell’Alleanza di Secondigliano è stata sottovalutata”.

I boss dell’Alleanza di Secondigliano, dunque, avrebbero ordinato di rimuovere le statue dalla chiesa. Per volere della suocera di tre importanti boss della camorra sono sottratte da una chiesa chiusa di Napoli. Una chiesa diventata un deposito della droga, le tre statue del ‘600 trovate, sabato scorso, dai carabinieri, nei locali di un’associazione della Madonna dell’Arco, che si trova nel quartiere Arenaccia della città, roccaforte dell’Alleanza di Secondigliano.

Sulle sculture lo speciale reparto del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha già eseguito controlli che hanno dato esito positivo riguardo l’autenticità.

Sulle tre statue raffiguranti la Madonna del Rosario con il bambino Gesù, San Domenico e Santa Rosa, erano state già apposte le targhe con i nomi dei tre camorristi dell’Alleanza di Secondigliano. Boss tutti detenuti in regime di 41 bis: Patrizio Bosti, Francesco Mallardo ed Eduardo Contini, ai militari dell’Arma.

Sulla vicenda la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha aperto una indagine per fare luce sulla vicenda. Sabato pomeriggio i carabinieri hanno dovuto anche fronteggiare non poche rimostranze per portare via le tre statue. Inizialmente si trovano in una chiesetta del centro di Napoli chiusa per problemi statici affidata alla confraternita della Madonna dell’Arco

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Linea 6 metropolitana Napoli, in estate l’apertura dell’intera tratta

Entro l'estate sarà aperta l'intera tratta della linea 6 della metropolitana a Napoli, ad annunciarlo è il sindaco Gaetano...

Nella stessa categoria