Gli appalti del Comune di Villaricca venivano affidati ai Ferrara-Cacciapuoti e ad altri clan vicini attraverso l’intervento della politica. La Commissione d’indagine ha esaminato 360 interventi, condotti negli ultimi 5 anni, di cui 203 sono stati affidati a 14 imprese. Fondamentali i riscontri sugli assetti societari e le informative fornite dall’Arma dei Carabinieri, infatti, per balcune imprese sono state rilevate contiguità con personaggi appartenenti alla criminalità organizzata. Importante è stata l’audizione del Responsabile del omissis da cui è risultata: “Una costante sollecitazione da parte della componente politica per l’affidamento di lavori a tali ditte“.
L’informativa, datata novembre 2020, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli conferma che l’ente è storicamente caratterizzato dalla pervasiva presenza e dal condizionamento dell’appartato amministravo dal locale clan. “Nella relazione rassegnata dalla Commissione di indagine è stato messo in luce che alcuni assessori e consiglieri (4 nomi omissati n.d.r) ma talvolta lo stesso omissis erano soliti segnalare, o addirittura imporre alcune ditte (10 nomi omissati) alcune delle quali riconducibili alla criminalità organizzata locale e limitrofa. Esautorando del tutto le competenze del Responsabile dell’Ufficio omissis che acconsentiva, atteso che le ditte erano spesso imposte (come nel caso dei lavori presso omissis) in maniera autoritaria da omissis che ‘suscitava nei confronti dell’Ufficio forte soggezione“.
APPALTI E CAMORRA
Gli 007 della Prefettura di Napoli evidenziano la costante ricorrenza dei nomi di alcune ditte come affidatarie dirette di lavori pubblici di importi inferiori alla soglia di legge, spesso mediante frazionamento degli interventi. “Nel corso delle audizioni del omissis è stato rilevato il ruolo centrale rivestito da alcuni esponenti politici (4 nomi omissati e uno del tecnico ascoltato in audizione n.d.r.) nella individuazione delle ditte affidatarie (10 nomi omissati n.d.r) con imposizione delle stesse ai vertici amministrativi i quali provvedevano a concordare preventivamente i ribassi di gara con le ditte imposte, ovvero gli affidamenti diretti. Sintomo ed effetto di tale condizione di assoggettamento è l’assoluta mancanza di programmazione degli interventi pubblici che favorisce affidamenti continui riscontrati specialmente nella manutenzione della pubblica illuminazione, della edilizia scolastica della rete idrica“.
VIOLAZIONI DELLA LEGGE SUGLI APPALTI
Relativamente agli atti esaminati la Commissione, evidenzia una sistematica, continua violazione della normativa in materia di appalti e del Regolamento Comunale. Riscontrati costanti e ripetuti affidamenti alla stesse ditte, spesso mediante frazionamento degli interventi, in violazione del principio di rotazione che appare come prassi puntuale. Questa inosservanza da parte della stazione appaltante pone in discussione la legittimità della stessa procedura di affidamento.
L’amministrazione comunale, senza porre in essere alcuna attività di controllo né di programmazione degli interventi, risulta avere consentito, talvolta anche con pressioni, ad affidamenti continui a ditte vicine alla criminalità organizzata. “Tale aspetto pone l’accento sulla forza del clan che attraverso costanti ingerenze attuate anche mediante l’apparato politico condiziona la macchina amministrativa del comune di Villaricca, in particolar modo nelle scelte relative agli affidamenti de quo“, si legge nella relazione della Commissione d’indagine.