Attenuazione delle esigenze cautelari. Questa la motivazione con cui Giovanni Napoli è stato scarcerato. L’uomo era stato arrestato e poi condannato in primo e secondo grado nell’ambito dell’inchiesta relativa agli interessi dei clan di Napoli sugli appalti ospedalieri.
Il blitz nell’ottobre del 2021 decapitò il clan Cimmino del Vomero, gruppo a cui l’ormai ex boss Luigi Cimmino ha inferto poi il colpo finale con la sua decisione di pentirsi.Gli indagati erano coinvolti, secondo le indagini, nell’alterazione di gare di appalto ospedaliere, estorsioni alle ditte operanti presso le predette strutture: servizio di trasporto ammalati, onoranze funebri, imprese di costruzione, imprese di pulizie.
Napoli, indicato come organico al clan Licciardi, avrebbe partecipato alla spartizione degli introiti derivanti dalle estorsioni ai danni dei titolari di appalti presso le strutture ospedaliere divenendo col tempo anello di congiunzione con i vertici dei Cimmino che gli avrebbero recapitato ogni mese la somma di 1500-2mila euro. Napoli era difeso da Antonietta e Francesco Genovino, che prima hanno ottenuto un ridimensionato della pena in appello e adesso la sua scarcerazione
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