Si tratterebbe di un business da milioni di euro, guadagnati ogni giorno, quello della compravendita delle patenti su cui ha allungato le mani la camorra. La giornalista Federi Angeli ha documentato come i titolari di autoscuole, gli esaminatori e i vigilantes, per cifre che vanno dai 3mila ai 4mila euro a candidato, usando auricolari e microtelecamere farebbero passare l’esame di teoria perlopiù a cittadini stranieri che non parlano neanche l’italiano.
Le immagini de La Repubblica mostrano la Motorizzazione civile, la sede sulla Laurentina di Roma, ma la stessa scena avviene in almeno altre 7 città italiane da nord a sud. Fino a oggi a livello penale si rischiava una imputazione per truffa, ora sarebbe la camorra a gestire il tutto si può finire alla sbarra per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Patenti facili in mano alla camorra
La risposta del Ministero dei Trasporti
“Il Mit è certo che gli organi inquirenti faranno chiarezza sulla vicenda – si legge in una nota del Ministero dei Trasporti che è stata riportata anche da Ansa – Alla luce di questa inchiesta giornalistica, il ministero ricorda che nelle sedi d’esame sono state prese, da tempo, tutte le misure ritenute necessarie e opportune per evitare eventuali brogli e assicurare la trasparenza. Siamo comunque pronti a valutare altri eventuali strumenti di controllo”.
“Esiste un servizio di vigilanza privata, le sedute d’esame sono chiuse al pubblico, si utilizzano metal detector e contenitori schermati per i cellulari – conclude la nota del Mit – Inoltre la procedura d’esame è completamente informatizzata ivi compresa la correzione dei quiz. Ci rendiamo ovviamente disponibili a collaborare in ogni modo possibile con gli inquirenti, a tutela dell’interesse pubblico e della stessa Amministrazione e con la determinazione, più volte espressa da Matteo Salvini, di stroncare ogni forma di criminalità”.