Luciano Ligabue ha regalato una Notte di Certe Notti alle 36mila persone che ieri hanno riempito i giardini della Reggia di Caserta. Per molti fan è stato il culmine di due giorni indimenticabili, iniziati il 5 settembre con l’apertura della Città di Liga (ingresso gratuito il venerdì) e conclusi sabato sera con un concerto che ha riportato l’energia e le emozioni di Campovolo.
Pochi minuti dopo le 21 il re del rock italiano è salito sul palco sulle note di I ragazzi sono in giro, affiancato dai compagni di sempre: i ClanDestino, La Banda e l’ultima formazione con Luciano Luisi alle tastiere e il figlio Lenny alla batteria. In scena anche Little Taver, il Kingo di Radiofreccia, e naturalmente “capitan Fede” Poggipollini, che ha marchiato a fuoco con il suo assolo la chiusura esplosiva di Certe Notti.
La serata non è stata solo celebrazione dei 30 anni di Buon Compleanno Elvis, dei 20 di Nome e Cognome e del primo Campovolo, e dei 35 anni di carriera. Dopo Hai un momento, Dio?, un palco mobile a forma di Cadillac rosso fuoco, trainato da un gigantesco truck, ha portato Ligabue e la band in giro per la Reggia: da quella posizione privilegiata sono arrivate Si viene e si va e Il meglio deve ancora venire.
Poi è arrivato il momento più intenso e personale. Ligabue ha voluto lanciare un messaggio forte, chiedendo che l’ambiente diventi una priorità e che le guerre cessino. Sul maxi-schermo sono apparse le scritte: “Basta col massacro a Gaza”, “Basta col massacro in Ucraina”, “Basta col massacro in Sudan” e “Basta con i 56 massacri in corso nel mondo”. Subito dopo, rimasto solo sul palco con la sua chitarra, ha commosso il pubblico con una struggente versione di Il mio nome è mai più.
La chiusura, preceduta da brani iconici come Tra palco e realtà e Urlando contro il cielo, non poteva che essere affidata a Certe Notti. Prima di congedarsi, Liga ha fatto un altro regalo ai fan: ha annunciato La Notte di Certe Notti allo Stadio Olimpico di Roma, il 12 giugno 2026.
Imponente anche la macchina della sicurezza: impegnati 250 tra agenti di ordine pubblico, presidi, antiterrorismo e antirapina coordinati dalla Questura; 400 steward; ambulanze, automediche e 60 volontari della Protezione civile.
Scaletta del concerto
- I ragazzi sono in giro
- Questa è la mia vita
- I duri hanno due cuori
- La metà della mela
- Lambrusco e pop corn
- Il giorno dei giorni
- Cosa vuoi che sia
- Le donne lo sanno
- Lettera a G.
- Happy hour
- Figlio di un cane
- Bambolina e barracuda
- Non è tempo per noi
- Piccola stella senza cielo
- Balliamo sul mondo
- Buon compleanno Elvis
- Quella che non sei
- Seduto in riva al fosso
- Vivo morto o X
- Hai un momento, Dio?
- Si viene e si va
- Il meglio deve ancora venire
- Il mio nome è mai più / Leggero
- Viva!
- A che ora è la fine del mondo?
- Tra palco e realtà
- Urlando contro il cielo
- Certe notti
- Non cambierei questa vita con nessun’altra