Un caso che ha suscitato grande clamore quello del parroco di Barano d’Ischia, che si è autosospeso dal sacerdozio in quanto innamoratosi di una donna, che frequentava la sua chiesa e tra l’altro sposata e con due figli.
Il vescovo di Ischia, monsignor Carlo Villano, lo ha sospeso. Un atto dovuto, che sicuramente aiuterà il sacerdote a riflettere e capire con calma quale sia la strada giusta da intraprendere dopo quanto successo.
Storia d’amore tra il parroco e la donna in chiesa a Ischia, le parole del vescovo: “E’ innamorato, non credo tornerà”
Don Antonio Scala, queste le generalità del parroco in questione, ha 58 anni ed era il titolare della piccola chiesa della Natività di Santissima Maria allo Schiappone. Proprio in questa chiesa è scoppiata la storia d’amore con la donna, 41 anni e che di mestiere si occupa di pulizie, e che per amore del parroco ha lasciato il marito.
A don Antonio era affidata anche la chiesa di San Giorgio, che conta circa 4mila fedeli, nonché la vice direzione della Caritas diocesana. Ma ora, tra i fedeli di entrambe le parrocchie, non si parla d’altro. E c’è chi ha compreso la situazione così come ci sono tanti altri fedeli che si sono sentiti traditi.
Monsignor Carlo Villano sta tentando di ricucire lo strappo di una comunità ora spaccata, e la sua speranza è, in primis, che i fedeli ritornino a messa e che non abbandonino la fede. Ha celebrato la messa nella vicina chiesa di Sant’Alfonso al Vetoliere e ha presentato il sostituto di Scala, don Carlo Busiello, nominato amministratore parrocchiale fino alla definitiva nomina del successore.
“Don Antonio è sereno — cerca di spiegare monsignor Villano —, è in riflessione, un periodo dovuto che lo aiuterà a capire. Va detto che già qualche giorno fa, prima che la notizia scoppiasse, era venuto da me per raccontarmi tutto e che immediatamente si era autosospeso. Ora bisogna lavorare per la comunità. Certo non mi aspettavo tanto clamore. Si tratta di un caso delicato perché coinvolge anche minori, i figli della donna. Ma, conoscendolo, non credo ritornerà sui suoi passi”.
Per l’omelia Villano ha scelto tre parole. La prima: “preghiera”. È quella che chiede per il sacerdote e per la comunità. Poi “ascolto”. Spiega: “Sono momenti difficili, dobbiamo tenerci per mano e imparare ad ascoltare le fragilità”. La terza è “comunione”. L’invito, dice, a rimanere uniti “per dare alla comunità la possibilità di non perdersi”.
Ma di altro ceppo rispetto a quello tra due cuori: “L’amore che a volte sa essere più forte di qualunque cosa”. La sua speranza è, ora, che i fedeli ritornino a messa e che la comunità di Barano non resti spaccata dopo quanto successo.
I preti sposati si appellano al Papa: “Ci ascolti, potremmo rientrare in servizio”
Insomma, a Barano ma in generale su tutta l’isola d’Ischia non si parla d’altro da giorni. Sulla vicenda è intervenuta anche il Movimento internazionale dei Sacerdoti Sposati, fondato da don Giuseppe Cerrone.
Per i preti sposati italiani «la trasparenza è un valore aggiunto del caso», e «Le polemiche non hanno senso». I due protagonisti infatti hanno accettato di mettere in luce la loro storia e, da quanto risulterebbe fino a questo momento, non intendono fare marcia indietro.
Il caso riapre però indubbiamente la questione del celibato. “La crisi dei preti è altissima nella Chiesa cattolica. Il Papa potrebbe intervenire ma di fatto mantiene una situazione di stallo teologico e pastorale”, spiega il Movimento in un comunicato. Movimento che sottolinea anche che “i preti sposati con le loro famiglie potrebbero essere una grande ricchezza per la Chiesa. Potrebbero essere riaccolti con un provvedimento canonico del Papa a servizio attivo pastorale nelle chiese senza prete o in servizi diocesani”.
Infatti “i preti sposati con regolare percorso di dimissioni, dispensa e matrimonio religioso, rimangono sacerdoti per sempre. La dispensa ottenuta per il matrimonio non annulla il sacerdozio. Potrebbero essere richiamati in servizio attivo”.
“Dal 2003 il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati ha più volte offerto la disponibilità al Papa per gestire parrocchie senza prete, ma senza un riscontro positivo”.