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venerdì, Aprile 19, 2024
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M5S, Polemica Palma-Castellone. La senatrice: “Basta attacchi e risentimenti personali, lavoriamo per il territorio”

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Non si placano le polemiche all’interno del Movimento 5 Stelle di Giugliano. Dopo i dissapori emersi tra Nicola Palma e Salvatore Pezzella e le dimissioni di Vincenzo Risso, questa volta fa discutere la risposta che la senatrice giuglianese Mariolina Castellone ha dato a Palma.

Il consigliere comunale pentastellato aveva commentato la foto di un articolo sulla surroga di Risso con Pezzella con la frase. “In consiglio comunale non siederò affianco al “figlioccio” della senatrice Mariolina Castellone”. Dura la replica della Castellone: “Nicola Palma, pubblicamente nego ogni pregressa conoscenza con Salvatore Micillo, cosa di cui sei testimone oculare, essendo stato presente alle formali prime presentazioni intercorse tra noi a fine gennaio.
In quanto al mio albero genealogico, mi vorrete perdonare se sono sicura di conoscere i miei parenti meglio di voi e quindi anche del fatto che sono sicura di non essere parente di Salvatore.
In quanto a Salvatore Pezzella, definirlo mio “figlioccio” è cosa che non meriterebbe commenti, ma mi va di precisare che in tutta la mia vita l’ho visto al massimo 4 volte; di contro, mi pare che sia il vostro consigliere perché a suo tempo avete accettato una lista in cui fu candidato: siete stati voi quindi a metterlo nelle condizioni di essere votato e oggi di rappresentarvi in consiglio comunale.
Anche dire che io lo finanzio è un errore madornale, oltre che una mancanza etica: ho dato un budget, previa regolare fattura, per acquisto di cappellini e magliette, in virtù di un evento mirato a svolgere una operazione di pulizie spiagge, che ha coinvolto molti cittadini attivi. Del resto l’ho fatto dopo aver constatato che fosse supportato da altri esponenti del movimento.
Ad oggi, mi ritrovo a fronteggiare le illazioni più disparate e addirittura ad essere additata come causa delle dimissioni di Risso.
Se davvero è stato il mio gesto a causarle, allora la costernazione diventa duplice: nessun mio gesto avrebbe dovuto provocare l’abbandono di una carica da cui si è stati investiti grazie a cittadini che hanno scelto di riporre la loro fiducia in una persona anziché in un’altra.
Detto questo, la bagarre che consegue ad attacchi pubblici perpetui, infarciti da risentimenti personali nei miei confronti o nei confronti di Micillo, non serve al territorio, non fa bene al movimento nè porterà nessuno a sentirsi meglio.
Vi invito a cessare questo percorso autodistruttivo e a concentrarci invece su quanto di buono possiamo fare.
Le persone ci votano per questo, non di certo per assistere a battaglie fratricide.
Andiamo avanti”. 

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