E’ una storia che lascia senza parole. O, almeno, senza parole positive. La racconta La Repubblica – Napoli in un’approfondito reportage dalla zona rossa di Casamicciola. Tra le case ridotte ad un cumulo di pietre e polvere, ce n’è una di proprietà delle famiglie Migliaccio e Trani ed è di quella che vi parleremo. Al piano terra c’erano alcuni appartamenti trasformati in casa vacanze. In una di queste, dopo il sisma del 21 agosto 2017, perse la vita un’anziana donna che era lì in vacanza. Ai piani superiori, invece, i residenti erano i proprietari della palazzina. In casa, per stessa ammissione delle due famiglie, c’erano tre casseforti contenenti oggetti preziosi e, probabilmente, denaro. Perché i Migliaccio e i Trani hanno confermato la presenza delle casseforti sotto le macerie, dunque? La risposta è tanto semplice quanto desolante.
Da tempo, Ischia si è riscoperta piena di sciacalli. Numerosi sono stati i tentativi di arrivare ai preziosi sepolti sotto le macerie. Addirittura, ci sarebbero delle foto, scattate dai proprietari della palazzina, che dimostrerebbero come alcuni massi sarebbero stati spostati. Da ignoti, ovviamente. Intanto, dopo la denuncia è stata inviata una pattuglia a presidio della zona rossa. Ma non è stato facile, come spiegano le stesse famiglie proprietarie. «La cosa sorprendente è che ci hanno risposto: “voi non eravate autorizzati a recarvi su quei luoghi e a fare foto, è pericoloso”. Ma sembra una tragica barzelletta: dei ladri possono agire indisturbati intorno a quella che era la nostra casa e noi no? Non solo il danno ma anche la beffa?»