Ricordate quando non esisteva il cellulare? Tutti si trovavano a parlare, talvolta anche per ore, quando si era in casa. Quando, invece, si usciva dalle porte di casa, semplicemente si era irraggiungibili. Una madre ha pensato che, quando non esisteva il cellulare, le nostre vite erano migliori. Di conseguenza, ha deciso di non acquistare i cellulari per i propri figli, regalando loro così un’infanzia “più autentica”, ispirata ai ricordi della sua giovinezza. Tanto gioco all’aperto, libertà di annoiarsi e 0 social. L’esperimento – ormai diventato virale su TikTok – ha generato una grande ammirazione da numerosi altri genitori, desiderosi di rallentare i ritmi frenetici della vita attuale e di ritornare al passato.
Un regalo inaspettato
Si tratta di una scelta controcorrente quella di Courtney – la donna di origine americana, cresciuta negli anni Novanta e adesso mamma di due figli, una bambina di dieci anni e un bambino di otto. Il punto di svolta è arrivato quando la figlia maggiore ha iniziato a chiedere insistentemente un cellulare, come tutte le altre amiche della sua età. Ma, nonostante Courtney abbia compreso il disagio della figlia nel sentirsi “diversa” dagli altri, è rimasta ferma nella sua posizione. Così l’intera famiglia si è recata in un magazzino, e anzichè ritornare a casa con un smartphone, sono tornati con un telefono fisso.
Sebbene i bimbi siano rimasti dapprima increduli di fronte a un regalo così insolito, successivamente i loro volti si sono illuminati dalla gioia, e hanno subito iniziato a registrare insieme un messaggio nella segreteria telefonica. “E’ stato come tornare indietro nel tempo“, ha spiegato entusiasta la mamma, pubblicando il video su TikTok.
Niente smartphone, niente tablet, ma spazio per la lentezza e la fantasia
Courtney ha poi spiegato al sito australiano Kidspot che l’aver vissuto la propria infanzia negli anni Novanta è stato un vero e proprio privilegio: “Si stava fuori fino al tramonto, si parlava al telefono fisso con il filo troppo corto, e non c’era l’ansia costante dei social network“. E’ dunque sulla scorta di queste convinzioni che ha preferito dare l’opportunità ai propri figli di “assaporare il presente“, sfruttando la propria creatività ed immaginazione per giocare e ingannare la noia, senza dover ricorrere necessariamente a strumenti di intrattenimento digitale – che, per quanto coinvolgente, è decisamente “meno stimolante”.
Niente smartphone, niente tablet, ma spazio per la lentezza e la fantasia: quella di Courtney non può essere definita come una semplice nostalgia per i tempi passati, ma piuttosto come una vera e propria scelta educativa. “Voglio che abbiano abbastanza tempo libero da inventarsi qualcosa – ha proseguito Courtney – che parlino davvero con le persone, che vivano la loro infanzia invece di scorrerla col dito su uno schermo“.
Meno intrattenimento digitale, più vita “vera”
Inoltre, da quando i bambini hanno adottato uno stile di vita più “analogico”, la donna ha osservato nei propri figli dei notevoli cambiamenti: non sono ovviamente diventati perfetti, ma di sicuro più presenti, creativi, ed estremamente legati l’uno con l’altro. “Costruiscono capanne, vanno a pescare, chiamano i bambini del vicinato e si inventano giochi in giardino“, ha notato Courtney.
Infine, la mamma ha voluto però porre l’accento sul fatto che il suo scopo non consiste assolutamente nel ricreare in toto una genitorialità modellata sull’approccio degli anni Novanta: “Non sono d’accordo con l’idea che i bambini debbano reprimere le emozioni. Da noi si parla di salute mentale e si impara a chiedere aiuto“. Il suo obiettivo non è dunque quello di tornare indietro, ma di individuare il meglio di quell’epoca per riadattarlo al presente.


