Disposta la scarcerazione per Massimiliano Di Caprio, 49 anni, l’obbligo di firma per la moglie, Deborah Capasso, 47 anni, nell’ambito dell’indagini sul riciclaggio dei soldi del clan Contini nella pizzeria Dal presidente a Napoli.
La decisione giunge a seguito di una decisione della Corte di Cassazione che, secondo quanto spiega uno dei legali dei due indagati, l’avvocato Fabio Visco “ha ritenuto non provato il collegamento tra Di Caprio, Capasso e la camorra”.
Il ruolo Di Caprio nella nota pizzeria
Il tribunale del Riesame aveva qualche mese fa, aveva confermato il carcere per Massimiliano Di Caprio (difeso dagli avvocati Vittorio Giaquinto a Fabio Visco) e disposto invece i domiciliari per la moglie (difesa dagli avvocati Fabio Visco e Leopoldo Perone). I giudici confermarono la misura cautelare dei domiciliari a un ispettore che, secondo la DDA, avrebbe ricoperto il ruolo di socio occulto del gestore di fatto della nota pizzeria partenopea.
Il post su Facebook di Di Caprio
“La libertà è uno dei beni più preziosi che abbiamo e spesso non ce ne rendiamo conto. Quando ne vieni privato la cosa più dura è sicuramente il dover stare lontano dai propri cari, dagli affetti, ma anche il saper di essere considerato ciò che in realtà non sei.
Ringrazio la Magistratura che ha fatto il suo corso considerandomi estraneo ai fatti prosciogliendomi dall’accusa di “associazione di stampo mafioso” e di fare parte della Camorra. Ringrazio i miei avvocati Vittorio Giaquinto, Leopoldo Perone e Fabio Visco per il lavoro svolto e per il risultato ottenuto. Ringrazio la mia famiglia, tutti gli amici e i clienti che hanno creduto in me e che nel lungo periodo della mia assenza non mi hanno abbandonato continuando a venire a mangiare le nostre pizze e specialità, le più buone di Napoli“, ha scritto Di Caprio sul suo profilo Facebook.