PUBBLICITÀ
HomeCronacaCronaca localeMaxi frode fiscale da 127 milioni di euro, coinvolto anche il noto...

Maxi frode fiscale da 127 milioni di euro, coinvolto anche il noto brand napoletano “Diva”

PUBBLICITÀ

I Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Pisa e Napoli hanno scoperto un presunto maxi giro di fatture false, organizzato anche con passaggi di denaro internazionali e l’uso di società apposite (cosiddette ‘cartiere’), che avrebbe fruttato profitti illeciti per oltre 127 milioni di euro.

E, tra le società finite sotto indagine, figura anche l’Asia Srl, che gestisce il noto brand napoletano “Diva”, un caposaldo nel capo delle calzature e che conta 17 negozi tra le province di Napoli e Caserta. Negozi che sono stati tutti sequestrati.

PUBBLICITÀ

Maxi frode fiscale da 127 milioni di euro, nel mirino anche il noto brand napoletano “Diva”

Se 127 milioni è la cifra posta sotto sequestro dai finanzieri a 51 società, anche il numero degli indagati è ingente. Si tratta in tutto di 54 persone. L’esecuzione dei sequestri, con perquisizioni svolte da più di 200 finanzieri, ha riguardato complessi aziendali, beni mobili ed immobili, tutti riconducibili agli indagati o nella loro disponibilità.

Secondo gli inquirenti ci sarebbero state numerose violazioni finanziarie, con tasse evase per oltre 46 milioni di euro nel periodo dal 2019 al 2021, nonché di condotte di riciclaggio ed autoriciclaggio fino al 2024 per oltre 81 milioni di euro.

Ma come operava la presunta frode? Secondo gli inquirenti, si sarebbe venuta a formare “un’associazione per delinquere finalizzata alla creazione di società cartiere”, queste ultime riconducibili principalmente a persone residenti in provincia di Napoli e Caserta. Le società in questione avevano come loro unica ragion d’essere l’emissione di fatture (per operazioni inesistenti) nei confronti di società clienti tra Toscana, Campania, Marche e Veneto, imprese operanti nei settori della pelletteria e delle calzature, così da garantire a queste un’indebita detrazione dell’Iva.

Il modus operandi della frode

Queste società “cartiere”, una volta ricevuta la falsa fattura ed il relativo Ddt (documento di trasporto) ottenuto mediante l’impiego di ditte di trasporto compiacenti, pagavano le fittizie forniture mediante bonifici bancari. Ricevuti i pagamenti dai clienti, ed effettuati quotidiani giri di bonifici tra i diversi conti correnti intestati alle numerose aziende del ‘gruppo’, i principali indagati facevano confluire le somme su conti correnti di istituti di credito situati in Cina, sempre a mezzo bonifico, per poi rientrarne in possesso sotto forma di denaro contante, avvalendosi di persone di nazionalità cinese residenti a Napoli.

Quando le banche hanno iniziato a notare le operazioni, i membri del gruppo avrebbero iniziato a modificare il meccanismo di riciclaggio, procedendo a bonificare le provviste di denaro prima su due società estere, una in Albania e l’altra in Croazia, per essere da lì inviati in Cina e dunque restituite ai clienti trattenendo una parte del dovuto quale profitto dell’intermediazione.

Tali bonifici esteri risulterebbero del tutto svincolati da reali operazioni commerciali ed erano emessi dal gruppo al fine di svuotare continuamente i conti correnti aziendali, simulare importazioni di merci dalla Cina del tutto inesistenti e realizzare la cospicua provvista di denaro contante.

PUBBLICITÀ
Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
PUBBLICITÀ