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Mazzette per i lavori in autostrada, in cinque tra Napoli e Caserta finiscono nei guai

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Cinque persone sono indagate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito di un’inchiesta sulle mazzette per l’aggiudicazione di lavori lungo alcuni tratti autostradali della Campania.

Nei giorni scorsi, i carabinieri hanno dato esecuzione ad alcune perquisizioni eseguite nei confronti di Bruno Antignani, funzionario del Consorzio Stabile Sis, concessionaria della gestione dell’autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno, che avrebbe ricevuto una tangente da 6500 euro in tre tranche. Gli imprenditori Antonio Giardino e Tommaso Mauriello, sono ritenuti coloro che avrebbero dato la tangente.

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Mazzette per i lavori in autostrada, in cinque finiscono nei guai tra Napoli e Caserta

Figurano poi Barbara Sposato, di Piedimonte Matese, e Giovanni Castiello, accusati invece di aver fornito a Giardino e Mauriello falsi attestati per la formazione dei dipendenti, anche con atti datati e firmati dal marito deceduto di Sposato.

Tra i lavoratori falsamente formati compare anche un addetto vittima di un infortunio sul lavoro nello scorso mese di aprile, per il quale la documentazione relativa all’obbligatorio corso di formazione in realtà mai frequentato, sarebbe stata presentata da Giardino dopo l’incidente. Le accuse a loro carico sono di corruzione, turbativa d’asta e falso.

L’indagine, riportata dall’Ansa, è partita dalla denuncia presentata a luglio del 2024 da un funzionario della società Autostrade per l’Italia, Giorgio Grappasonni (coordinatore Centro Esercizio di Cassino per il VI Tronco), che ha raccontato ai carabinieri dei Nucleo Investigativo di Caserta di essere stato avvicinato in quel periodo dall’imprenditore napoletano Antonio Giardino, titolare dell’azienda “La Gardenia srl”, affidataria dei lavori di manutenzione ordinaria per 3 milioni di euro di un tratto autostradale, che gli avrebbe offerto una busta contenente banconote da 50 euro, che però Grappasonni non ha accettato. Il tentativo di corruzione sarebbe stato fatto da Giardino per “ammorbidire” Grappasonni ed evitare che questi elevasse verso la società dell’imprenditore altre contestazioni per irregolarità nell’esecuzione dei lavori di manutenzione, avendone già redatte sei.

Il “sistema” collaudato da due imprenditori: come venivano rilasciate le mazzette

Dal giorno della denuncia è stato messo sotto controllo il telefono di Giardino ed è venuta alla luce l’esistenza di un collaudato sistema guidato da Giardino e dal complice Mauriello, in grado di aggiudicarsi con le società “La Gardenia” e “MT Ecogroup srls” appalti pubblici in tutta Italia attraverso modalità corruttive, o farli aggiudicare a imprenditori amici. E in tale contesto è emersa la figura di Bruno Antignani, funzionario del Consorzio Stabile Sis, cui Giardino, hanno accertato gli inquirenti, avrebbe dato una tangente di 6500 euro in tre tranche per far affidare alcuni lavori sulla Napoli-Salerno alla ditta di un terzo imprenditore, che aveva pagato Giardino e Mauriello per fungere da intermediari verso Antignani, e che non è stato indagato perché, ipotizza la Procura, avrebbe potuto anche non sapere della corruzione posta in essere dai due indagati.

La prima tranche da 3500 euro sarebbe stata consegnata da Giardino ad Antignani il 13 dicembre 2024, la seconda di 1500 euro il 21 febbraio di quest’anno, lasciata in una busta messa in vaso di fiori davanti all’abitazione di Antignani, e la terza sempre da 1500 il 17 aprile scorso. Oltre ai soldi, Antignani ha avuto in cambio anche l’esecuzione di piccoli lavori a casa sua da parte di un operaio mandato da Giardino e Mauriello e opere di espurgo sempre a casa sua da parte de “La Gardenia”.

Altro episodio contestato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere quello avvenuto a marzo scorso, relativo alla turbativa d’asta per i lavori di manutenzione del verde pubblico sulla Napoli-Salerno, in cui Giardino e Mauriello avrebbero promesso 15mila euro ad Antignani in cambio della rivelazione anticipata del ribasso da presentare con riferimento alle altre offerte pervenute.

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.