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venerdì, Giugno 21, 2024
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“Mio nonno era mafioso, io mi occupo della ricostruzione”, l’audio del nipote del boss

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Il funzionario incaricato delle pratiche per la ricostruzione nel cosiddetto cratere sismico del terremoto di Mantova del 2012 nipote di un boss della ‘ndrangheta che imponeva a chi chiedeva i fondi per la ricostruzione di affidare i lavori alle aziende sue e di suo padre, gestite da prestanome. L’indagine dei carabinieri di Mantova coordinati dalla Dda di Brescia hanno portato in queste ore a 10 misure cautelari e decine di perquisizioni in varie regioni.

LE INDAGINI DALLA LOMBARDIA ALLA CALABRIA

I Carabinieri del Comando provinciale di Mantova, a conclusione di indagini coordinate dalla Dda di Brescia, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di dieci persone indagate per concussione, corruzione e intestazione fittizia di società”, con l’aggravante delle finalità mafiose, per aver agevolato la cosca ‘ndranghetista Dragone.

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L’operazione è in corso in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Calabria. I reati sarebbero stati commessi nell’ambito delle procedure per la concessione di ‘fondi sisma’ per ricostruzione di immobili danneggiati dal terremoto del 2012 in provincia di Mantova. Sono decine anche le perquisizioni in atto da parte dei carabinieri in abitazioni e in studi tecnici di professionisti interessati dalle indagini nelle varie regioni italiane nell’operazione chiamata ‘Sisma’.

L’ARCHITETTO

Nell’operazione ‘Sisma’ la figura centrale è un architetto, Giuseppe Todaro, 36 anni, descritto nell’ordinanza di custodia cautelare “libero professionista” che, però, ebbe dall’agosto del 2014 almeno fino al 31 dicembre del 2021, “in via continuativa” l’incarico di “tecnico aggiuntivo esterno presso gli uffici tecnici dei Comuni mantovani ricadenti nel cratere sismico, occupandosi dell’istruttoria delle istanze di contributo regionale per la ricostruzione e la ristrutturazione di immobili danneggiati dal terremoto del 2012”.

L’inchiesta Sisma nasce da un esposto trasmesso dalla “Struttura commissariale per l’emergenza e la ricostruzione di territori lombardi colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012”, istituita dalla Regione Lombardia, nel quale erano raccolte le lamentele di un imprenditore per i comportamenti di Todaro. Nell’ordinanza si sottolineano i “rapporti di parentela tra Todaro e soggetti certamente appartenenti (con ruoli di spicco) alla cosca Dragone di Cutro, storicamente contrapposta a quella dei Grande Aracri.

L’INTERCETTAZIONI

Il tecnico incaricato delle pratiche per la concessione dei fondi per la ricostruzione del post terremoto del 2012 nel Mantovano e nel Reggiano, nelle intercettazioni eseguite dai carabinieri di Mantova nell’operazione Sisma, parlando con gli imprenditori spiegava che: “Io come ditta non posso lavorare nel sisma perché mio nonno era mafioso”. 

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