Beatrice Naso aveva otto anni e da otto anni sopportava un male orribile. “Il mio corpo si ribella – si legge nel profilo Facebook de ‘Il mondo di Bea’ -, creando un secondo scheletro che non mi permette di muovermi. Molti mi chiamano la bambina di pietra, a me piace dire che sono come una splendida bambola dai capelli ricci”. Una bambola di porcellana, fragilissima e immobile. Eppure “in questa pagina imparerete che i limiti sono solo nella nostra testa, perché anche con una carrozzina si può volare davvero alto, ed io grazie alla mia famiglia l’ho sempre fatto”.  Continuerà a volare, Bea, e ancora più in alto, mano nella mano con la sua mamma, che se n’è andata ad agosto per un brutto cancro al cervello. Il suo progetto “per i tanti bimbi che non sono fortunati come me”, sarà portato avanti dal papà, dalla zia Sara e da tutta la famiglia.