La storia di Leonardo Lorini, un giovane veronese scomparso prematuramente a causa di un incidente stradale, ha toccato profondamente le vite di chi lo ha conosciuto. A soli 23 anni, Leonardo era un appassionato viaggiatore, sempre pronto a scoprire il mondo con un sorriso e una dedizione straordinaria. La sua memoria, tuttavia, non si è fermata con la sua scomparsa: grazie a una toccante iniziativa, l’immagine di Leonardo continua a viaggiare per il mondo attraverso le foto dei suoi amici e familiari. Questo gesto simbolico ha dato vita al “GeoLeo”, un progetto che permette di ricordare Leonardo in modo unico, accompagnando idealmente chiunque in nuove avventure e in ogni angolo del pianeta.
GeoLeo
«Il giorno dopo il funerale abbiamo ricevuto una foto – spiega Luciano, papà di Leonardo, nel suo blog – la sagoma di un aereo con i passeggeri pronti all’imbarco e, sulla pista, l’immagine di Leo pronto a partire. Una folgorazione: ecco nato il GeoLeo! L’idea è di creare una nuova app che semplicemente consenta di postare su un server le vostre foto di viaggio, arricchite dal “ricordino” di Leo. Sarà come se nostro figlio viaggiasse in giro per il mondo, ma molto di più di quanto avrebbe potuto fare con le sue sole forze. Leo potrà essere il compagno di ogni spedizione, l’amico dei viaggi in solitaria o l’animatore dei più articolati viaggi di gruppo. Anche contemporaneamente».
E sono già centinaia le foto che lo ritraggono in montagna, al mare, in qualche museo, intento a fare rafting, su un ghiacciaio, durante un aperitivo e perfino sulle montagne russe. Frutto degli scatti dei compagni di scuola, prima delle scuole medie Betteloni, poi del Messedaglia e del Fracastoro, dove ha rispettivamente iniziato e finito il percorso di studi superiori, ma anche della facoltà di Relazioni Internazionali all’Università di Padova.
«Amava impegnarsi nel lavoro e in ogni esperienza metteva il massimo della dedizione e il suo sorriso – ricorda il padre -. In questi mesi abbiamo ricevuto le testimonianze addolorate di tutti i suoi datori di lavoro, anche di chi per ultimo lo aveva assunto per soli quattro giorni, annotandosi, dopo il colloquio, il nominativo come “ragazzo in gamba, da coltivare”. Riccardo di “Burro e Salvia” e Alessandro e Luca di “Pizza Follia” hanno ricordato quanto lui fosse speciale con una tenerezza e una stima sincera che ci ha fatto inorgoglire e piangere allo stesso tempo. Non sono parole di circostanza, ce le avevano già dette, così come le confermavano i suoi colleghi, che amavano essere in turno con lui e che sono venuti tutti a salutarci».
«E poi c’erano i viaggi, tanti, molti di più di quanti ne abbiamo fatti io e mia moglie in tutta la nostra vita – sorride il padre, al solo al pensiero -. Felicità per lui era avere sempre almeno un biglietto in tasca, sempre progetti in mente… e un voucher Ryanair rappresentava la certezza di fargli un regalo gradito».