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martedì, Aprile 23, 2024
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Napoletani spariti in Messico, la scomparsa legata alla loro attività

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La scomparsa in Messico dei tre napoletani Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, rispettivamente di 25 e 29 anni, potrebbe essere collegata all’attività che svolgevano in Messico. È la convinzione degli investigatori al termine delle prime verifiche svolte anche attraverso i contatti con le autorità locali. Una pista emersa in queste ultime ore grazie ai contatti che la Farnesina ha avviato con le autorità locali che hanno smentito di aver prelevato i tre tramite forze di polizia.

Al momento la Procura di Roma ha aperto un fascicolo affidato al pubblico ministero Sergio Colaiocco e sono stati attivati i contatti per capire che cosa sia accaduto. In Messico da cinque anni c’era già il primo figlio di Raffaele, dove lavorava da tempo. Anche la tv messicana ha diffuso la notizia della loro scomparsa. Il primo a scomparire è stato Lello Russo, il più grande. Il figlio ed il nipote, non riuscendo a raggiungerlo, hanno localizzato tramite il Gps il luogo in cui era ma non hanno trovato nè l’auto nè Raffaele. I due giovani avevano noleggiato un’auto. e si sarebbero recati nell’agenzia che aveva fittato la vettura per tentare di localizzare il gps del mezzo. Da allora un buio ancora più fitto con l’ultimo segnale presso la città di Tecayitlàn.

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