Polemica tra i genitori degli alunni frequentanti la scuola elementare De Amicis di Napoli. “Un indottrinamento politico” – così Paolo Santanelli, padre di una piccola alunna, nonchè dirigente della Lega, ha definito l’inserimento della canzone partigiana “Bella Ciao” nella recita scolastica di Natale.
L’ira del leghista Santanelli
Santanelli ha criticato sui social la scelta musicale delle maestre dell’Istituto De Amicis. A seguire una raffica di polemiche si è abbattuta sul web. Il genitore ha ‘sorpreso’ la bambina a cantare Bella Ciao e le ha chiesto come la conoscesse. La canzone faceva parte dei testi della recita di Natale alla scuola De Amicis di Napoli. La rappresentazione di quest’anno avrebbe avuto come tema la storia della Costituzione.
“Non consentirò a mia figlia di cantare Bella Ciao”
“Non vorrei che questa decisione altro non fosse che una scelta ad hoc fatta per non turbare la sensibilità delle famiglie di religione musulmana che hanno i loro figli in quella stessa scuola. Sia però ben chiaro che non consentirò in alcun modo a mia figlia minorenne, di cantare una canzone che evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia, scritta da vigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani”. – ha reagito Santanelli via social.
Le polemiche sui social
L’ira del padre leghista ha scatenato moltissimi commenti indignati. “Non meriti la democrazia” – ha scritto, per esempio, Giuseppe – “I partigiani liberarono l’Italia dall’oppressione del nazifascismo, e quelli che lui chiama i veri soldati italiani erano imbottiti della peggiore delle ideologie”. Ancora duro Santanelli ribatte: “Giù le mani dai bambini e fuori la politica dalla scuola”. Il suo intento, ha spiegato il leader del Carroccio a Napoli, era quello di “proteggere i bambini dalla violenza di quegli adulti che per scopi ideologici cercano di sfruttare la loro purezza”. “I dirigenti e gli insegnanti, se proprio vogliono fare politica, si occupassero di migliorare mense, bagni e strutture, assumendosi la responsabilità di denunciarne le precarietà, soprattutto in un momento in cui circa l’80% degli edifici scolastici a Napoli risulta non essere a norma”. – ha aggiunto Santanelli in un ultimo post.
La risposta dell’Ass. alla Scuola
“Non è ammissibile cedere la nostra storia e i nostri valori all’altare dell’ignoranza grossolana e arrogante. La città di Napoli è orgogliosa della scuola che ancora tra tanta barbarie onora i valori e la memoria della Resistenza su cui è fondata la nostra Repubblica e la nostra Costituzione!
La scuola “De Amicis” è come tutte le scuole pubbliche laica e pluralista, porta il segno di questo anche nel nome, e presidia la democrazia e i valori in cui la cittadinanza si riconosce”. – questa la dichiarazione dell’Assessore alla Scuola Annamaria Palmieri in merito alla polemica.