Al di là delle amichevoli, il Napoli ed il Liverpool non si incrociano in Europa dal lontano 2010. Gli azzurri si riaffacciavano sul palcoscenico internazionale dopo anni di anonimato. Il 2010, invece, fu un anno di transizione per i reds, abituati piuttosto alla Champions League. A distanza di ben otto anni, quindi, rieccoli a contendersi punti già pesantissimi per il superamento della fase a gironi. La prima sfida agli inglesi si giocherà al San Paolo: tutto è già pronto, dal piano sicurezza alla preparazione tattica della sfida. Qui, però, vogliamo focalizzare la nostra attenzione sull’allerta ordine pubblico diramata dalle forze dell’ordine. Secondo il Mattino, saranno oltre 2700 i tifosi del Liverpool a Fuorigrotta. Gestire una tifoseria come quella del Liverpool non è cosa semplice: da sempre, è considerata una delle più calde d’Inghilterra e d’Europa. Ma perché il livello d’allerta è così alto?
Bisogna riavvolgere il nastro alla doppia sfida del 2010 per capire meglio da dove proviene l’ostilità tra tifosi del napoli e del Liverpool. Alla sfida di Anfield Road, esattamente. La Kop – la curva più calda di Anfiel – espose due striscioni, in perfetto italiano. Ovviamente rivolti al settore ospiti, gremito in ogni ordine di posto. “Usate acqua e sapone” e “Ciao colerosi”, dicevano. Eppure, a memoria, non sembrava esserci alcun motivo. Eppure, uno c’era e c’è ancora. Le firm della Kop – i gruppi di tifosi organizzati, in sintesi – sono in ottimi rapporti con gruppi ultras della Curva Nord interista. Da qui, è facile capire il perché di quell’attacco e le ragioni del conseguente astio ancora vivo. Ed è per questo che 2700 reds al San Paolo sono un problema da gestire e non una tifoseria in visita alla città. Con tutto ciò che ne consegue.