venerdì, Agosto 15, 2025
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Napoli, imprenditore non trova pizzaioli: “Stipendio da 2500 euro al mese, ma nessuno vuole lavorare”

Salvatore Del Grosso, un 44enne napoletano reclutatore di figure professionali per bar, ristoranti e pizzerie del capoluogo partenopeo, afferma che Napoli c’è una grossa carenza di pizzaioli. «Non trovo pizzaioli a 2500 euro al mese – dice -. Ho chiamato anche le scuole che si occupano di formazione, ma nessuna mi ha fornito un nome». In un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno commenta: 

In uno dei suoi annunci postati sul web lei fa una premessa: «Per favore, se chiamate per un colloquio conoscitivo, poi presentatevi». Succede che tanti non si presentino?
«Nove su dieci. O capita che fanno il colloquio e poi non vengono a lavorare. E’ capitato anche che un ragazzo che doveva fare il colloquio mi ha chiamato dicendo che aveva avuto un problema con l’auto; sono andato a prenderlo, ha fatto la prova, l’ho riaccompagnato a casa, e poi il giorno che doveva iniziare a lavorare non è venuto. Ho provato a richiamarlo, ma aveva bloccato il mio numero sul telefonino».

Come se lo spiega?
«Semplicemente non me lo spiego. Il problema è proprio questo».

Che condizioni lavorative offrono le aziende per le quali lavora?
«Offrono tutte lavoro a contratto. Le paghe sono quelle previste dal Ccnl, che variano in base al livello di esperienza. Per esempio un caposala da noi prende uno stipendio non inferiore a 1800 euro. Capisco che sono lavori stressanti, io stesso l’ho fatto per tanti anni, ma una situazione del genere non l’avevo mai vista».

Quando sono cambiate le cose?
«Sicuramente con la pandemia: credo che il 70 per cento di chi lavorava in questo settore ha trovato nel frattempo qualcos’altro. Poi, subito dopo il Covid c’è stato un boom di aperture di nuovi locali, senza che ci fosse sul mercato personale disponibile».

Ha detto che neanche tramite le scuole di formazione professionali è riuscito a trovare il personale che cerca. Come mai?
«Perché a Napoli la maggior parte dei corsi di formazione sono pessimi. E lo dico facendo anch’io il formatore. Succede che se hai lavorato alla caffetteria in un bar t’insegnano a fare il cameriere in una caffetteria, ma se devi andare a lavorare in un ristorante non sei preparato. E poi manca un collegamento con le aziende, che permetta l’incrocio tra domanda e offerta. Ma per chi cerca personale in questo settore c’è anche un altro problema».

Quale?
«Al colloquio tanti chiedono di lavorare senza contratto, probabilmente per non perdere eventuali sussidi di cui beneficiano. Altri vogliono lavorare con gli extra, senza lo stipendio fisso, o lavorare solo la mattina, o solo un paio di giorni a settimana».

Tra i candidati che si presentano al colloquio qual è il livello di conoscenza dell’inglese, in una città come Napoli dove di anno in anno cresce la presenza di turisti stranieri?
«La conoscenza dell’inglese? Ma non esiste proprio, pensi che ci sono ragazzi che si candidano come barman che non conoscono neanche la differenza tra prosecco e champagne, o aiuto-cuochi che non sanno distinguere il basilico dal prezzemolo, figuriamoci l’inglese».

In uno dei suoi annunci, tra i requisiti richiesti, lei scrive: «età compresa tra i 18 e i 105 anni». Una provocazione o cosa?
«Ovviamente una provocazione voluta, perché quando ho circoscritto l’età dai 18 ai 45 anni, sono arrivati dei cinquantenni che si lamentavano di questa discriminazione. Poi li ho chiamati, e neanche si sono presentati. Così ho pensato: metto il limite a 105 anni, così chi ha voglia di lavorare non può accampare scuse».

Se è così difficile trovare personale in questo settore, ha mai pensato di reclutare personale straniero che vive in Italia?
«Certo, tra l’altro sono anche un volontario che si occupa di insegnare agli stranieri come lavorare in un bar o in un ristorante. Il problema però è che le Prefetture non rilasciano subito ai richiedenti stranieri la documentazione che occorre per instaurare un rapporto di lavoro, e così io non posso assumerli. Paradossalmente chi assume in nero non ha questi problemi».