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venerdì, Aprile 19, 2024
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Napoli. Studenti si coprono di vernice per protesta contro l’alternanza scuola-lavoro

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Gli studenti di tutta Italia sono scesi in piazza per manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro, Napoli si tinge di rosso per ricordare Giuseppe e Lorenzo. La scuola italiana è minata dalle varie critiche degli studenti e dalle richieste di modifica dell’esame di maturità, ma soprattutto oggi scendono in strada per manifestare contro il sistema dell’alternanza scuola lavoro. L’ultima simile manifestazione degli studenti delle scuole superiori risale al 28 gennaio scorso, e oggi da Milano a Torino, da Napoli a Bari gli studenti vogliono riscatto.

Le manifestazioni Napoletane

La prima manifestazione degli studenti napoletani è partita da piazza Garibaldi e si è poi diretta verso l’Istituto Scolastico Regionale della Campania. Il corteo è stato organizzato dal Coordinamento Kaos, Coordinamento studenti flegrei, Unione degli studenti Napoli, studenti autonomi napoletani, e Fronte della gioventù comunista. Gli studenti hanno camminato per le strade delle città urlando un secco: “no all’alternanza scuola-lavoro“.

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L’atto di risonanza maggiore della giornata di ribellione studentesca è stato fatto davanti alla sede regionale del Pd in via Santa Brigida. Davanti la sede tre studenti, partecipanti di un altro corteo organizzato stavolta da Potere al Popolo Ex Opg e Studenti autorganizzati campani, si sono cosparsi di vernice rossa. L’atto metaforico della vernice richiama il “sangue versato” dei due studenti Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci. Lorenzo e Giuseppe hanno perso la vita durate l’orario dedicato all’alternanza scuola-lavoro.

I ragazzi della protesta hanno anche esposto striscioni con frasi di riscatto per la morte dei due compagni. “C’at accise” cita un cartellone, sfruttando il gioco di parole che si crea tra l’accezione solita dell’espressione napoletana e il suo effettivo significato. “Le vostre mani sono sporche del nostro sangue” “urla” un altro cartellone in via Santa Brigida. Al megafono gli studenti hanno spiegato le ragioni della protesta, tutte collegate alle morti dei due giovani studenti. I portavoce dell’iniziativa spiegano: “Siamo qui perché il Pd, autore della legge sulla ‘Buona scuola’ ha le mani sporche del sangue dei due ragazzi, Lorenzo e Giuseppe”.

Milano

Gli studenti milanesi si sono dati appuntamento in Piazza Cairoli, per poi proseguire su tutto il centro milanese ed concludersi a Piazza Fontana. Anche in questo caso si scende in piazza per manifestare contro l’alternanza scuola lavoro e si ricordano le morti di Giuseppe e Lorenzo. “Non si può morire di scuola” cita uno degli striscioni, i giovani studenti spiegano che “l’alternanza è solo sfruttamento“. Alcune linee dell’Atm sono state deviate.

Torino

Alla protesta, organizzata dal Fronte della Gioventù Comunista, hanno partecipato le oltre 40 scuole occupate in queste settimane di protesta. “Contro alternanza maturità e repressione no alla scuola del padrone” questo lo striscione di apertura del corteo.

Bari

Circa 200 sfilano per le strade di Bari, partendo da piazza Umberto al grido di: “La vostra scuola uccide” e “Di scuola-lavoro non si può morire“.

Palermo

A gennaio la tragica morte di Lorenzo durante le ore di stage professionale in fabbrica a Udine; qualche giorno fa è morto Giuseppe, un sedicenne, anche lui durante uno stage, in un incidente stradale in provincia di Ancona. I posti di lavoro non sono sicuri; l’alternanza scuola-lavoro e i percorsi duali di formazione conducono gli studenti troppo presto in un mondo del lavoro fatto di sfruttamento, precarietà e insicurezza” cita una nota. Il liceo Umberto I scrive: “Di questa scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo più. Oggi in tutta Italia gli studenti si riprendono le strade per chiedere l’abolizione dell’alternanza-scuola lavoro. La formazione si fa nelle aule, studiando, spingendo i giovani a sviluppare un approccio critico rispetto alle ingiustizie sociali, allo sfruttamento lavorativo, contro la guerra. Non si fa nei posti di lavoro, in cui diventiamo manodopera gratuita che sostituisce i lavoratori“.

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