È conosciuto negli ambienti criminali come ‘il patto della coca’: è l’accordo che anni fa la Vanella Grassi fece con i gruppi criminali della zona flegrea. L’alleanza strategica emerse anche nell’ultima ordinanza dello scorso anno(che ha portato a 14 misure di custodia cautelare) che mesi fa ha colpito il gruppo si riferisce in particolare ad un vasto traffico di sostanze stupefacenti, per lo più hashish e cocaina, che vedeva coinvolte figure di vertice dei citati clan, in affari tra loro e con altre consorterie tra cui, in particolare, i Marfella-Pesce di Pianura. Un legame consolidato da tempo e che portava i Pesce-Marfella e, molto prima, i Mele di Pianura a rifornirsi presso quelli del centro storico di Secondigliano.
Un legame confermato anche da due considerazioni: negli ultimi tempi soggetti appartenenti ai due gruppi erano stati segnalati dalle forze dell’ordine insieme, fatto questo già considerevole visto che Pianura e Secondigliano distano parecchi chilometri. In aggiunta a tutto questo basta fare riferimento a ciò che avvenne nel giugno del 2012 quando alcuni membri di punta del sodalizio della Vanella grassi vennero arrestati dalla polizia nel corso di un summit al rione Berlingieri (altra roccaforte del gruppo): in quell’occasione oltre al gotha della cosca fu arrestato anche Giuseppe Mele, primo segnale del legame che di lì a poco avrebbe unito indissolubilmente i due gruppi. Tra gli altri arrestati anche ‘pezzi da novanta’ della Vanella come Luca Di Pinto, Joanderson Monaco, Vincenzo Esposito detto ‘porsche e soprattutto Luigi Magnetti ‘o mocill.