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Neonato trovato morto, indagini in corso sulla madre: cosa rischia la 22enne

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È nato vivo, ma è morto poco dopo il parto il neonato ritrovato senza vita lo scorso 9 agosto nel giardino di una villetta a Vignale di Traversetolo, nel Parmense. A stabilirlo sono i primi risultati dell’autopsia eseguita dall’Istituto di medicina legale di Parma, guidato da Valentina Bugelli, in collaborazione con un fetologo. Il piccolo ha respirato, confermando che non era nato morto, ma le cause esatte del decesso rimangono ancora da chiarire.

Secondo quanto riportato, il neonato è deceduto prima di essere abbandonato nel giardino della villetta, dove è stato rinvenuto senza vita all’interno di un sacchetto di plastica. Le indagini, coordinate dalla pm Francesca Arienti, sono condotte dai carabinieri di Traversetolo e Parma, con il supporto del RIS, e continuano per accertare le circostanze precise che hanno portato alla tragica morte del bimbo.

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Identificata la madre grazie al test del DNA

Le indagini hanno portato all’identificazione della madre, una giovane di 22 anni del posto, grazie al test del DNA eseguito sul corpo del piccolo. Le autorità hanno identificato anche il padre, coetaneo della madre, ma al momento mantengono il riserbo sulle ipotesi di reato. Non è ancora chiaro se la giovane madre abbia agito da sola o con l’aiuto di un complice nell’abbandonare il neonato.

In base a quanto emerso finora, la giovane donna potrebbe aver nascosto la gravidanza. Gli inquirenti hanno contattato diversi ospedali nella zona del Parmense nei giorni successivi al ritrovamento per rintracciare donne che avessero recentemente partorito. Tuttavia, ulteriori accertamenti saranno necessari per comprendere pienamente le dinamiche della vicenda.

Indagini in corso

L’autopsia, già rimandata per esigenze organizzative, è stata finalmente eseguita e ha permesso di stabilire che il piccolo è nato vivo. Tuttavia, resta da capire cosa abbia portato alla sua morte subito dopo la nascita. Le indagini continuano anche attraverso l’analisi delle telecamere di sorveglianza nei pressi della zona in cui hanno rinvenuto il corpo del neonato.

L’intera comunità è scossa da questo tragico evento, in attesa che si faccia luce sulle responsabilità e che vengano chiarite le dinamiche precise del tragico avvenimento. La Procura di Parma continua a lavorare sul caso. Si cerca di stabilire se la morte del neonato sia dovuta a fattori accidentali, patologici, o se vi sia stata qualche forma di negligenza o volontarietà da parte della madre o di terzi.

Un ulteriore contributo potrebbe arrivare dai risultati degli esami genetici e dalle analisi più approfondite eseguite sui resti del piccolo, che potrebbero fornire dettagli cruciali per risolvere il caso.

Cosa rischia la madre

Con il bambino nato vivo, ci sono alcuni reati ipotizzabili. Potrebbe partire un’indagine per infanticidio, oltre che per occultamento di cadavere. Secondo La Gazzetta di Parma, sembra che il piccolo fosse coperto da terriccio spazzato via dai cani della famiglia della villa accanto. Potrebbe essere contestato l’omicidio.

Rischierebbe dai 4 ai 12 anni di pena. L’omicidio volontario, invece, prevede condanne che non possono scendere sotto i 21 anni.

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