Nelle fotografie scattate dagli agenti, si vede un uomo con uno zainetto sulle spalle. Sembra una scena ordinaria, un incontro tra conoscenti in un bar del centro di Napoli. Ma lo zaino che Angelo Ciampi, all’epoca dei fatti sindaco di San Giorgio del Sannio, si carica sulle spalle contiene 10.000 euro in contanti, secondo la Procura. Non documenti, non regali, non oggetti personali. Ma mazzette, destinate, secondo gli inquirenti, a comprare un favore pubblico: un appalto milionario per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Questa è solo una delle tante immagini raccolte dalla lunga indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha travolto politici, funzionari pubblici, imprenditori. L’inchiesta, iniziata nel 2022, mette a nudo un sistema opaco e colluso, che operava a San Giorgio del Sannio e non solo. Un intreccio di favori, pressioni e corruzione dove il denaro girava in zaini, valigette e bigliettini scritti a mano.
Un appalto da 8 milioni
Tutto ruota attorno all’appalto per la gestione dei rifiuti nel comune di San Giorgio del Sannio. Un affare da circa 8 milioni di euro, al centro del quale si muove la CZeta srl, una società legata al consorzio Ciclat, con sede a Napoli. A rappresentarla, è l’imprenditore Aniello Ilario. Le indagini, coordinate dalla Dda di Napoli, hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Ilario, mentre la medesima richiesta del Pm per Ciampi 8indagato a piede libero), è stata bocciata dal gip, nel frattemo decaduto dalla carica di sindaco e pertanto impossibilitato a reiterare il reato.
Ilario, si legge nelle carte dell’inchiesta, non si sarebbe limitato a partecipare alla gara, ma voleva vincerla ad ogni costo. Per questo, secondo l’accusa, attiva una rete di contatti politici e tecnici. Telefona, incontra, promette. Si muove tra uffici pubblici e caffè del centro, tra Napoli e Benevento. E quando capisce che la gara rischia di essere vinta da un’altra azienda – la Igiene Urbana Evolution srl – parte la seconda fase: corrompere e sabotare.
Le intercettazioni: “20 Pasqua, 20 Natale, 20 Ferragosto”
A incastrare il sistema ci sono ore di intercettazioni, audio ambientali, immagini. Le conversazioni tra Ilario e i suoi collaboratori sono sconcertanti. Si parla apertamente di denaro consegnato, di accordi politici, di pressioni sui commissari di gara. Si ridacchia sulla facilità con cui si manovrano gli equilibri interni al Comune.
In un’intercettazione ambientale, Ilario legge ad alta voce un bigliettino: “20 Pasqua, 20 Natale, 20 Ferragosto…” – a indicare, secondo gli investigatori, pagamenti periodici da 20.000 euro destinati al sindaco, il quale avrebbe ricevuto in precedenza altri 10mila euro per l’impegno ad indirizzare la gara.
Il ruolo del sindaco
Proprio riguardo i 10mila euro finiti nel suo zainetto, è stato ascoltato Angelo Ciampi, che si è difeso dicendo di non aver mai ricevuto tangenti. Ha ammesso, però, la faccenda dello zaino, sostenuto di non sapere cosa contenesse e di non essersi accorto del denaro che avrebbe poi provveduto a restituire.
Le registrazioni, però, sembrano dimostrare che l’ex primo cittadino fosse perfettamente consapevole. E che non si fosse trattato di un caso isolato, ma di una relazione costruita nel tempo, dove l’imprenditore pagava e il politico garantiva.
Nonostante i tentativi di indirizzarla, la gara non si sarebbe svolta come voluto dagli interlocutori, che, sostanzialmente in tempo reale venivano a sapere che un altra azienda aveva ottenuto un punteggio maggiore rispetto a quella ‘caldeggiata’.
Ciò causò un momento di forte tensione, con Ilario che rivolse parole pesanti e minacciose all’indirizzo del sindaco: “I SOLDI INDIETRO PEZZO DI ME***. TI VADO A DENUNCIARE!” e ancora, “A ME MI DEVI PORTARE DIECIMILA… NON MI INTERESSA…”.
La situazione si è poi evoluta grazie all’intermediazione di una terza persona, che ha organizzato un incontro tra Aniello Ilario e il sindaco Ciampi il 14 gennaio 2023. Un confronto segreto e carico di tensione, testimoniato da intercettazioni che raccontano di minacce e parole dure, come quando un interlocutore riferisce: “Gli devo dare un paio di schiaffi a questo”.
Dai messaggi “convulsivi” e dagli incessanti tentativi di contatto, emerge la fretta e la pressione costante esercitata dall’imprenditore nei confronti dell’amministrazione comunale. Aniello Ilario monitorava attentamente ogni fase dell’iter, consapevole che la partita si stava giocando sul filo del rasoio.
Ineffetti la situazione fu poi ‘aggiustata’ con l’esclusione della prima classificata, per un’offerta giudicata “anomala” e priva di giustificazioni convincenti, spalancando le porte all’affidamento dell’appalto al consorzio CICLAT, di cui CZETA spa è consorziata. Un esito che Aniello annunciava con sicurezza, affermando a un interlocutore: “San Giorgio è tutto a posto”.


