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“Niente più partite a carte al Circolo Posillipo”, niente più burraco e scopone

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Fine di un’era al circolo Posillipo. Stando a quanto riportato nel verbale dell’ultima riunione del Consiglio del sodalizio, non sarà più possibile dilettarsi nel gioco con le carte nei saloni del circolo. Aboliti quindi i pomeriggi dedicati al burraco, allo scopone e tanto altro al fine di condannare il gioco con le sue relative scommesse in denaro.

Divieto di gioco al Circolo Posillipo

I circoli sono sin da sempre luoghi dove i soci si incontrano per trascorrere del tempo insieme e magari dilettarsi anche in competizioni che comprendono le carte. Il presidente Aldo Campagnola, però, visto e considerato che qualcuno probabilmente era solito divertirsi scommettendo non solo un caffè o premi simili, ma somme ben più alte, ha stilato una delibera che impedirà qualsiasi tipologia di gioco nel Circolo Posillipo. Suddetta delibera del Consiglio dell’8 settembre sancisce Il divieto di praticare giochi con le carte di ogni tipo e specie ad eccezione di eventuali tornei di bridge e burraco organizzati direttamente dal Circolo o in cooperazione con Enti terzi, ma senza alcuno scopo di lucro a mezzo esercizio di scommesse al tavolo verde”.

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Campagnola ha anche aggiunto nella lettera ai soci che “Questa delibera fa seguito ad altre due del 4 novembre e del 13 gennaio nelle quali nominammo un delegato alle attività ludiche a presidio del divieto di pratica del gioco delle carte con scommesse in denaro”. Una decisione pertanto atta a tutelare il Circolo e i suoi valori.

Il nuovo utilizzo delle sale del Circolo

La sala attualmente usata dai giocatori sarà svuotata dai tavoli e le carte da gioco, le fiches e ogni materiale attinente alle attività ludiche saranno ritirati dalla segreteria. Le alternative di utilizzo dello spazio sono due: renderlo sala Tv e lettura o destinarlo ai servizi di segreteria e amministrazione. L’attuale segreteria potrà essere trasformata in sala d’attesa dedicata ai genitori, che accompagnano i ragazzi alle leve sportive. Non mancano ovviamente le proteste da parte di coloro che hanno utilizzato il gioco solo come fonte di divertimento e che ingiustamente si sentono colpiti da una decisione che risulta punitiva per tutti.

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