“Era un tirocinante. Mio figlio non poteva e non doveva essere lì“. Armando Spasiano è distrutto dal dolore per la perdita del figlio Patrizio, di appena 19 anni.
“È stato selezionato al termine di un corso per saldatore organizzato dal centro per l’impiego. Non poteva ancora lavorare in un cantiere, non aveva esperienza“, dice a Repubblica. “Aveva iniziato solo tre mesi fa. Ne ho parlato anche con il mio datore di lavoro, le norme lo vietano, certamente non poteva essere lasciato solo senza un tutor. Io sono un elettricista specializzato, so che succede in fabbrica. Le ditte esterne, come quella in cui lavorava mio figlio, sono sempre in movimento. E zero sicurezza per guadagnare di più“.
Vogliono giustizia ora, lui e sua moglie. E poi racconta: “Patrizio ha iniziato presto a lavorare. Prima qualche lavoretto e poi questo lavoro da saldatore tramite il Collocamento“.
Inevitabile il senso di responsabilità per quanto accaduto: “Sono stato io a indirizzarlo, volevo imparasse un mestiere. Dopo la terza media non ha voluto più studiare. Io e mia moglie Simona abbiamo insistito, niente. Dopo il periodo del Covid ha perso la voglia. Ma ha sempre fatto qualcosa. Andava a fare consegne con lo scooter e altri lavoretti. Poi ho notato questo corso di saldatore e ho pensato fosse la sua occasione per crearsi una vera formazione professionale. Volevo avesse un futuro occupazionale. Avrei potuto farlo entrare nella stessa impresa dove lavoro io, però ho pensato che dovesse fare le sue esperienze. È colpa mia“.
“Tornava a casa e diceva che era molto stanco, che era un lavoro troppo difficile per lui – racconta lo zio Antonio Esposito – però lui si voleva impegnare per trovare una strada“. Trovare una strada nella stessa azienda dove Pompeo Mezzacapo, l’operaio 39enne di Capodrise, era stato travolto da un muletto morendo pochi giorni prima. “Noi vogliamo di nuovo Patrizio, ma non è possibile – continua lo zio Antonio Esposito – Non ci restano che le briciole, l’unica cosa che vogliamo è solo giustizia“.
Come ha rivelato il padre del giovane, originario del Rione Berlingieri a Secondigliano, Patrizio aveva due grandi passioni: quella per i colori azzurri del Napoli e per Noemi, la giovanissima fidanzata, con cui stava costruendo una nuova vita con tanti progetti ed ambizioni familiari. Il suo ultimo post, infatti, è dedicato proprio alla giovane ragazza, anche lei di Secondigliano, straziata dal dolore insieme a mamma Assia e tutti i suoi familiari.
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Patrizio Spasiano, 19 anni, assunto da pochi mesi in una ditta di manutenzioni, è la prima vittima del lavoro del 2025 in Campania. Ad ucciderlo una perdita di ammoniaca nel serbatoio di cui, con 3 colleghi, stava curando la manutenzione. Loro sono riusciti a mettersi in salvo. Il corpo di Patrizio è stato recuperato dai Vigili del fuoco dello speciale nucleo Nbcr su un impalcatura.
Era un ragazzo buono e generoso, innamorato della sua ragazza e della vita: “per il mio compleanno quest’anno, sto chiedendo donazioni per St. Jude Children’s Research Hospital. Ho scelto questa organizzazione no profit perché il suo obiettivo è molto importante per me e spero che prenderai in considerazione la possibilità di offrire un contributo per festeggiare con me. Ogni piccola donazione mi aiuterà a raggiungere il mio obiettivo“, scriveva su Facebook per i suoi 13 anni. Tanti i post dedicati ai genitori. Per il suo grande amore, Noemi, l’ultimo post su TikTok “Ti amo“, “Abbiamo pianto insieme, riso scherzato. Mi ha insegnato cosa significa amare. È l’unica che mi fa tornare bambino, l’unica con cui mi sento me stesso“.
Tanti i sogni, le speranze per il futuro di Patrizio, rimasti per sempre in quel maledetto serbatoio.
Lacrime e dolore a Napoli per Patrizio Spasiano, il 19enne morto sul lavoro a Gricignano d’Aversa
È stato recuperato dai vigili del fuoco il cadavere del lavoratore disperso nell’azienda Frigo Caserta di Gricignano d’Aversa in seguito ad una fuga di ammoniaca da uno dei serbatoi. Si tratta del 19enne Patrizio Spasiano, residente a Napoli, e dipendente di una ditta esterna che stava effettuando lavori di manutenzione. Spasiano era riverso senza vita su un’impalcatura.
La perdita è avvenuta in un serbatoio dove erano in corso lavori di manutenzione da parte di quattro operai, tre dei quali sono riusciti ad uscire, mentre Spasiano è rimasto all’interno.
L’intervento dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Caserta è scattato alle 16:00, dopo la segnalazione di una grave dispersione di ammoniaca da un impianto dell’azienda. Tre le squadre ad operare sul posto: una della sede centrale, una del distaccamento di Aversa e una di quello di Marcianise. La particolare natura dell’incidente ha poi richiesto anche l’intervento dei nuclei Nbcr (per il rischio nucleare, biologico, chimico e radiologico) di Napoli e Caserta, con il supporto di un carro autoprotettori e un’autobotte.
Difficoltoso il recupero della vittima a causa della densità della nube tossica prodotta dall’incidente. Per motivi di sicurezza, tutta la zona circostante l’azienda – comprese le fabbriche limitrofe – è stata evacuata.
Nella stessa Frigo Caserta il 31 dicembre scorso era morto il dipendente 39enne Pompeo Mezzacapo, schiacciato da un muletto.