Raffaele Perfetto detto “muss e’ scigna”, nipote e fedelissimo di Salvatore Lo Russo, era un mito negli ambienti di camorra perché non aveva paura di nessuno. In un’occasione, secondo il pusher pentito Michele Vitagliano, si permise il lusso di mortificare due emissari dei Licciardi. Ecco alcuni passaggi del verbale d’interrogatorio. «Tornando a Perfetto Raffaele ricordo un episodio che mi colpì molto. Era il periodo natalizio del 2006 ed io e Donato Massimo ci recammo da lui per portargli in regalo un braccialetto di brillanti ed una somma di 5.000 euro. Andammo al Rione Ianfolla e lì c’era una vera e propria fila di persone che si recavano dal Perfetto per fargli gli auguri ed omaggiarlo. Tra questi ricordo un tale Mario, persona onesta che ha una concessionaria di auto ed un garage.
“Non siete nessuno”, l’affronto del ras e le tensioni Lo Russo-Licciardi
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