giovedì, Agosto 14, 2025
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Notificati gli ordini di sgombero agli abitanti delle Vele, scoppia la protesta a Scampia

Tensioni e proteste tra gli abitanti delle Vele di Scampia che questa mattina si sono visti recapitare dagli agenti della Polizia Municipale di Napoli gli ordini di sgombero ad horas da 54 alloggi firmati dal sindaco Gaetano Manfredi a causa della situazione di pericolo degli appartamenti che si trovano nella Vela Rossa e nella Vela Gialla. “Sappiamo – spiega all’ANSA uno degli sgomberati – che un giorno ci ‘cacceranno’ ma poi nessuno ci affitterà la casa. C’è forte discriminazione nei nostri confronti quando diciamo che veniamo dalle Vele di Scampia”.

Manfredi: “Abbiamo dettagliato programma sgombero delle Vele”

“Abbiamo un programma di sgombero della Vela Rossa e della Vela Gialla completo. Nel mese di agosto abbiamo fatto una serie di valutazioni tecniche e partiamo da una sessantina di appartamenti dando un tempo congruo ai residenti per poter fare i traslochi e trovare nuova sistemazione”.

Lo ha spiegato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, all’indomani dell’ordinanza “di sgombero urgente” delle unità immobiliari delle due Vele di Scampia “per motivi di sicurezza”. Il primo cittadino ha riferito che “molti degli abitanti si sono già autonomamente spostati e credo che nel giro di una settimana procederemo progressivamente allo sgombero anche degli altri appartamenti. Questo percorso continuerà così da consentirci rapidamente di procedere alla demolizione delle due Vele e di accelerare il lavoro sulla costruzione dei nuovi alloggi”. Nella Vela Gialla e nella Vela Rossa, secondo i numeri del censimento effettuato dall’amministrazione, vivono poco più di mille persone, per 270 nuclei familiari.

“Chi viene dalle Vele – ha detto ancora Manfredi – non deve avere uno stigma. Siamo in una fase transitoria di una situazione che, sono molto fiducioso, noi risolveremo in maniera radicale, ci vuole anche solidarietà ed è un atto di civiltà”. Il sindaco ha ricordato che l’amministrazione comunale ha stanziato un fondo destinato al sostegno economico di queste famiglie per consentire loro di poter sostenere i costi di affitto. “Noi garantiamo il supporto economico – ha sottolineato – e dunque queste persone possono pagare. Inoltre stiamo lavorando, insieme al prefetto e alle organizzazioni religiose, per facilitare il reperimento di alloggi”.

Nel programma di sostegno economico, varato a seguito del crollo che si è verificato lo scorso luglio nella Vela Celeste a cui è seguito lo sgombero da tutti gli appartamenti, rientrano dunque anche gli abitanti della Vela Gialla e della Vela Rossa perché – come evidenziato da Manfredi – “sono anch’esse soggette a procedure di sgombero. Inoltre c’è l’accordo con il Governo centrale, che ringrazio, per supportare tutto il processo delle Vele che è partito dalla Celeste e che si estende a quella Gialla e Rossa”. Tutte le attività di sostegno e di reinserimento – ha ribadito Manfredi – sono rivolte “agli aventi diritto che rientrano nel censimento”.

Le mamme della Vela Rossa a Scampia: “Non ci affittano altre case”

“Le istituzioni devono fare qualcosa, perché non possono costringere 500 famiglie dalle tre Vele di Scampia a dormire per strada. Il Comune di Napoli già dà un contributo a quelli della Vela Celeste, ma non c’è nessuno gli che affitta le case”. Lo dice, arrabbiata, Emanuela, che abita nella Vela Rossa e che stamattina ha ricevuto il preavviso dell’ordine di sgombero perché le strutture sono pericolanti.
“Io ho due figli – aggiunge – e vivo con l’ansia che dovrò affrontare il disagio che già stanno vivendo le famiglie uscite dalla prima Vela. Stamani erano pure loro tutti qui, perché non hanno una casa. Le istituzioni dove sono? Ci stanno abbandonando, come ci hanno sempre abbandonato. Non hanno mai fatto niente”.

La paura e la rabbia dominano oggi fuori dalla Vela Rossa, dopo che la polizia municipale ha consegnato i preavvisi: “Io sono mamma di quattro figli – dice Alessia, un’altra abitante della Vela Rossa – la casa a me chi l’affitta? Nessuno. Ho già incontrato qualcuno del settore, ma la risposta è sempre la stessa: la casa l’affittano a chi ha massimo due figli. E poi chiedono la busta paga, io dove la prendo? Solo con il sussidio comunale non te la affittano e chiedono anche più soldi, perché sanno che parti dal contributo del Comune”.

Secondo Alessia, dunque, “è proprio il Comune che dovrebbe trovarci un alloggio.
Noi qui la paghiamo la pigione, e la pagheremo anche in un’altra casa, basta che ce la trovino”. E in definitiva, conclude, “il problema non è solo il sussidio, noi vogliamo i nostri diritti, vogliamo dignità e, soprattutto, vogliamo vedere i cantieri aperti per costruire le nuove palazzine”. (ANSA).

L’intervento dei residenti ai microfoni di InterNapoli.it