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Occupazione abusiva degli immobili pubblici a Napoli, l’annuncio del prefetto: “Via libera agli sgomberi”

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Ieri si è tenuta la cabina di regia per esaminare la situazione delle occupazioni abusive degli immobili in ambito metropolitano. Lo scopo è quello di liberare gli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica; si procederà però tenendo conto delle singoli situazioni di fragilità e di precarietà. Il prefetto di Napoli risponde alle domande su sgomberi e famiglie.

Le parole del prefetto

Abbiamo dato una serie di priorità che vengono stabilite non dalla cabina di regia, ma da una legge, l’articolo 11 del 2017, nel quale viene, in maniera molto semplificativa, creata la condizione di una priorità perché si deve tener conto dei momenti di fragilità e precarietà e, se possibile, creare per ogni nucleo familiare destinatario di ordinanza di sgombero, un percorso sociale. Laddove tutto ciò non sarà possibile, ovviamente, si procederà allo sgombero dove è richiesta l’assistenza della forza pubblica” spiega il prefetto Michele di Bari.

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Il prefetto risponde anche a chi gli chiede quante siano le famiglie coinvolte: “Sono tantissime. Ci sono decine e decine di ordinanze ineseguite negli anni e la cabina di regia vuole avere anche lo scopo di creare una sintesi di tutti questi fenomeni. Spero che a breve qualcosa accadrà perché c’è la consapevolezza da parte delle amministrazioni locali di promuovere iniziative per la legalità su questo fenomeno molto, molto deprecabile“.

Tutte le istituzioni sono chiamate a uno sforzo”

La cabina di regia deve solo prendere atto da parte dei Servizi Sociali e delle Municipalità di ciò che sta accadendo o è accaduto negli anni in questa situazione difficile e complessa. Credo che ci si metterà di buona volontà. Ma questo deve servire soprattutto a creare le condizioni perché una famiglia che vive nella stretta illegalità possa avere anche un percorso sociale per addivenire a un percorso di legalità“.

La cabina di regia vuole aiutare questi percorsi con iniziative specifiche con enti locali, la magistratura. Perché credo che ciò che è qui a Napoli, su questo fenomeno, debba avere l’ attenzione delle istituzioni. E allora, tutte le istituzioni sono chiamate a uno sforzo anche di carattere sociale perché la cornice della legalità significa individuare ciò che non può essere sanato e individuare ciò che può eventualmente essere regolarizzato. Questo non sta a me dirlo. Ai Comuni la possibilità di fare un ulteriore sforzo” sottolinea il prefetto.

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