Nuovi importanti elementi sull’omicidio di Antonio Maione sono emersi nel settembre del 2024 nell’aula del Tribunale di Napoli. È stata la collaboratrice di giustizia Luisa De Stefano, cugina della vittima colpita a San Giovanni a Teduccio, a fornire elementi per ricostruire l’uccisione dell’innocente condotta il 15 dicembre del 2000.
La pazzignana ha dichiarato di essere a conoscenza che il delitto fosse stato materialmente compiuto da Clemente Amodio insieme ad un’altra persona. «Ho saputo dei responsabili dell’omicidio dopo poco dalla madre di Antonio Maione che, a sua volta, lo ha appreso dai vertici del clan Sarno che all’epoca erano in pace con il clan Mazzarella. Mia zia mi ha riferito che Clemente Amodio ha agito d’accordo, anzi su ordine di Roberto Mazzarella».
De Stefano ha raccontato l’episodio dell’investimento di Amodio da parte sua come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Napoli. Quel tentativo è stato confermato dal figlio della pazzignana, Tommaso Schisa anche lui collaboratore di giustizia: «Dopo qualche tempo dall’omicidio, non so dire quando, mia madre ha investito con la sua auto Clemente Amondio, dopo averlo incontrato per caso a San Giovanni, non so dire di preciso dove. Mamma mi ha raccontato che egli era a bordo di un motorino e che lei con la sua macchina “onesta”, una Lancia Elefantino verde acqua, lo ha alzato in aria. Non so se abbia riportato lesioni, né se sia intervenuto qualcuno».
Innocente ucciso in salumeria dai Mazzarella, killer in manette dopo vent’anni
Una vendetta che i Mazzarella covavano da tempo. Da compiersi senza se e senza ma anche se di mezzo ci andava un innocente che aveva la sola ‘colpa’ di essere il fratello del killer del boss Salvatore. Sono state eseguite nelle scorse ore dai carabinieri 2 ordinanze di custodia cautelare per Roberto Mazzarella, uno dei presunti reggenti del gruppo, e Clemente Amodio. Il primo è accusato di essere stato il mandante ed esecutore dell’omicidio di Antonio Maione, fratello di Ivan, il secondo solo esecutore dell’omicidio avvenuto in una salumeria di Corso San Giovanni.