Resta in carcere Renato Caiafa. Questa la decisione del gip di Napoli, Iaculli, che ha ritenuto di non convalidare il provvedimento di fermo disponendo però la detenzione in carcere. Al 19enne la Squadra Mobile di Napoli e la Procura contestano il porto, la detenzione e la ricettazione dell’arma. La notte tra venerdì e sabato scorsi, Caiafa ha ferito a morte il suo amico 18enne, Arcangelo Correra, poi deceduto in ospedale. Per quello che concerne l’omicidio colposo il ragazzo è indagato.
LA RICOSTRUZIONE DELL’INDAGATO
Quando Renato Caiafa si è presentato presso la questura di Napoli, ha reso subito spontanee dichiarazioni “Verso le ore 02:30 circa io, Arcangelo e Nasti Giuseppe ci siamo recati presso i baretti a Chiaia per trascorrere qualche ora insieme. Preciso che io era a bordo del mio motociclo SH mentre Arcangelo e Giuseppe erano a bordo del loro motociclo SH di colore bianco. Verso le ore 04:30 siamo ritornati nel quartiere Forcella e ci siamo fermati a Piazza Sedil Capuano. Preciso che in Piazza eravamo io, Arcangelo e Giuseppe. Mentre io con i miei amici scherzavamo, abbiamo notato che sulla ruota di una macchina, di cui non ricordo il modello, parcheggiata in piazza da tanto tempo, vi era una pistola. Mi sono avvicinato all’arma e l’ho presa ed ho iniziato a scherzare con i miei due amici che volevano vederla; è stato proprio in questo frangente che, improvvisamente, dall’arma è partito un colpo che ha colpito Arcangelo, il quale ha iniziato a perdere un sacco di sangue.