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sabato, Aprile 27, 2024
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Omicidio del barbiere a Castel Volturno, padre e figlio rischiano il processo

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Alessandro Moniello e il figlio Roberto sono stati accusati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere di essere i principali responsabili dell’omicidio del barbiere Luigi Izzo. Dunque la Procura ha incriminato i due per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

I medici legali hanno accertato che Izzo è stato colpito da 6 coltellate, di cui 4 al torace e 2 nella regione posteriore. Le caratteristiche morfologiche delle lesioni avrebbero permesso di stabilire l’utilizzo di due differenti arnesi da taglio: un coltello con lama da 20 centimetri e 2 margini taglienti e un altro monolama con un solo margine tagliente e punta arrotondata.

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Questo ha portato i periti a ritenere che l’omicidio sia stato commesso da due aggressori. Il sangue della vittima è stato trovato sui vestiti di Roberto Moniello, confermando la sua presenza sul luogo del delitto. Questi risultati hanno supportato la tesi della Procura, che sta richiedendo il rinvio a giudizio dei due indagati ancora detenuti.

LA VERSIONE DEI MONIELLO

Secondo la versione dei Moniello, l’omicidio sarebbe stato scatenato da una serie di “malintesi” e errori di persona avvenuti la sera del 6 novembre, fuori da un bar di via Roma a Castel Volturno. Orlando Izzo, il fratello della vittima, si era imbattuto in una discussione con alcune persone, e Roberto Moniello, conoscente di Orlando, era intervenuto per sedare la lite.

Dunque Roberto si era ritrovato coinvolto nella rissa, subendo ferite al volto e al mignolo della mano sinistra. I familiari dei Moniello, credendo che Roberto fosse stato picchiato da Orlando e altri, hanno preso questa serie di eventi come un’offesa grave e hanno organizzato una spedizione punitiva alla ricerca del colpevole.

L’aggressione è culminata nella morte di Izzo, avvenuta nel vialetto di casa della vittima, sotto gli occhi disperati della moglie di Luigi. Dopo l’atto, i due Moniello si sono dati alla fuga, ma poi sono stati trovati e confessarono ai Carabinieri di Mondragone l’accaduto. Le indagini hanno portato alla luce il coinvolgimento di padre e figlio nell’omicidio e ora rischiano di essere processati per i loro atti terribili. I familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Ferdinando Letizia.

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