Si è chiuso con l’assoluzione di Raffaele e Antonio Abbinante il processo d’appello che li vedeva imputati per l’omicidio di Domenico Silvestri, detto Mimì ‘a svergognata, a riportarlo è Il Mattino. A far propendere la decisione sarebbe stata l’inattendibilità dei pentiti che hanno puntato il dito contro i due fratelli. Rimane dunque ancora irrisolto il delitto che nel 19 maggio del 1989 scombussolò gli equilibri della criminalità organizzata della periferia a Nord di Napoli, permettendo la scalata di Paolo Di Lauro come “re del narcotraffico” tra Secondigliano e Scampia.
I collaboratori di giustizia che hanno indicato nei due fratelli Abbinante i responsabili di quell’omicidio, in aula hanno fatto emergere “non ricordo” e incongruenze che probabilmente hanno influito sull’esito dell’intero processo. Presunto mandante e presunto killer, dunque, sono stati assolti dalle accuse. Per loro i Piemme avevano chiesto il massimo della pena: l’ergastolo.