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venerdì, Aprile 19, 2024
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Omicidio Giulia Tramontano, il Gip esclude la premeditazione come aggravante per Impagnatiello

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Il gip di Milano Angela Minerva ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Alessandro Impagnatiello. Accusato di aver ucciso Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza, accoltellata più volte sabato sera scorso nel loro appartamento di Senago.

Il 30enne, reo confesso, ha inoltre tentato per due volte di bruciare il corpo della compagna. Che ha poi finito per nascondere tra le sterpaglie vicino ai box di una palazzina non molto distante da casa. Risponde di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.

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Il gip ha escluso le aggravanti della premeditazione e della crudeltà sottolineando che “l’azione omicidiaria non risulta, allo stato, caratterizzata da particolare pervicacia. Tenuto conto del tipo di arma utilizzata e del numero e dell’entità dei colpi inferti“. Riguardo alla premeditazione, il gip cita la giurisprudenza. Sostenendo che da quando è sorto il proposito di uccidere al momento in cui Impagnatiello ha accoltellato Giulia non è trascorso un arco di tempo sufficiente per riconoscere l’aggravante.

Impagnatiello ha spiegato di “aver agito senza un reale motivo perché stressato dalla situazione che si era venuta a creare. Menzionando tra l’altro, quale fonte di stress, non solo la gestione delle due ragazze ma anche il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza“. Lo si legge nel provvedimento con cui il gip Angela Minerva ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per il 30enne.

L’interrogatorio di convalida

L’interrogatorio di Impagnatiello è durato meno di un’ora, giusto il tempo di confermare quanto ha confessato, aggiungendo particolari dell’omicidio. Il difensore ha negato che il suo assistito sabato sera, quando ha ucciso Giulia, fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Non è bastato che tra quelle due donne, “maltrattate psicologicamente” da lui allo stesso modo e fino a qualche giorno fa ignare di essere legate allo stesso uomo, si fosse creata una “solidarietà”, una “unione”, tanto che l’una aveva offerto riparo all’altra. Alessandro Impagnatiello “voleva liberarsi a tutti i costi“, secondo i pm, di Giulia Tramontano e lo ha fatto “accanendosi” anche sul corpo, tentando di bruciarlo due volte. E si è presentato pure a casa dell’altra, che per fortuna non ha aperto la porta. “Sono stato io, l’ho accoltellata due o tre volte“, ha confessato il 30enne, professione barman in un albergo di lusso a Milano, già padre di un bimbo da un’altra relazione, e capace per mesi di mentire a Giulia, 29 anni, con la quale conviveva nella loro casa di Senago, nel Milanese, ma anche all’altra donna, ex collega con cui si frequentava da poco più di un anno.

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