mercoledì, Luglio 30, 2025
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Omicidio Martina, l’ex fidanzato potrebbe non essere il solo a pagare

A pochi giorni dal tragico femminicidio di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa brutalmente dall’ex fidanzato ad Afragola, la famiglia della giovane – tramite il proprio legale, l’avvocato Sergio Pisani – annuncia l’intenzione di presentare una richiesta di risarcimento danni.

Ci sono gravi responsabilità da accertare – ha dichiarato Pisani all’ANSA –. Sicuramente non c’erano adeguate misure di sicurezza nel cantiere dove è avvenuto l’omicidio. È lì che Alessio ha trovato l’arma del delitto ed è lì che ha tentato di occultare il corpo di Martina.”

Un appello al Governo: “Serve chiarezza sul cantiere Pnrr”

Il legale della famiglia Carbonaro ha inoltre rivolto un appello diretto alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni:
Chiedo il suo intervento per capire com’è possibile che un cantiere finanziato con i fondi del Pnrr versasse in condizioni di totale abbandono, privo delle più basilari misure di sicurezza.”

Secondo quanto emerso finora dalle indagini, l’area dove si è consumato il delitto era parte di un progetto pubblico e, nonostante ciò, non risultava recintata né vigilata, consentendo un facile accesso e la presenza di oggetti potenzialmente pericolosi.

Una tragedia che si poteva evitare

Il femminicidio di Martina Carbonaro ha scosso profondamente l’opinione pubblica e riacceso il dibattito sulla prevenzione della violenza tra i giovanissimi, ma ora si apre anche un fronte legale volto a indagare eventuali omissioni e responsabilità istituzionali. L’assenza di controllo sul cantiere potrebbe infatti configurarsi come una concausa che ha agevolato l’azione del killer.

Le autorità competenti dovranno ora verificare se vi siano violazioni delle normative sulla sicurezza nei luoghi pubblici e, in particolare, nei cantieri finanziati con fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.