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domenica, Aprile 28, 2024
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Ucciso nel parcheggio a Napoli, svelò come funzionava il ‘sistema’

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Non escludono alcuna pista gli inquirenti che indagano sull’omicidio avvenuto nella serata di ieri nel parcheggio di un supermercato in corso Protopisani, dove si trovava il corpo senza vita del 63enne Salvatore Coppola.

L’uomo è stato colpito con un colpo di pistola al volto risultato fatele: quando gli uomini del 118 sono accorsi sul posto per lui, infatti, non c’era più nulla da fare.

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Omicidio nel parcheggio, killer faccia a faccia con Salvatore Coppola

Salvatore Coppola potrebbe essere finito in una trappola, magari da qualcuno che conosceva o semplicemente il killer conosceva le abitudini del 63enne con un passato burrascoso. L’uomo era finito nei guai nel 2009, quando rimase coinvolto in una maxioperazione della guardia di finanza sulle speculazioni economiche della camorra in merito alle costruzioni ed al settore immobiliare a Napoli est: per i giudici Coppola era a tutti gli effetti un colletto bianco vicino al clan Mazzarella.

Coppola ammise le proprie responsabilità ed inizio il suo percorso da collaboratore di giustizia, svelando come quel ‘sistama’ che consentiva ai clan di ricevere denaro per ogni costruzione realizzata nella zona orientale di Napoli. Un meccanismo oliato e di cui facevano parte anche dipendenti pubblici e periti, che di fatto stringevano come una piovra gli imprenditori interessati ad investire sul mercato degli immobili.

Per gli inquirenti non ci sono dubbi

Dopo aver scontato la pena e rilevato ai giudici quanto sapeva, Coppola aveva deciso di continuare a vivere a Napoli. Impossibile al momento stabilire se l’agguato possa essere conseguenza delle sue azioni passate e se sia relativo al presente del 63enne, sta di fatto che gli inquirenti non hanno avuto dubbi nel definire l’omicidio come una esecuzione di chiare modalità camorristiche.

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