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giovedì, Marzo 28, 2024
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Omicidio Perinelli, testimoni sotto torchio: una dichiarazione ricostruisce il delitto

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Nel giorno dei funerali di Raffaele Perinelli filtrano le prime notizie sulle indagini di quel maledetto sabato notte. Le dichiarazioni di Alfredo Galasso, reo confesso dell’omicidio, non hanno convinto il gip che infatti ha convalidato il fermo del 31enne. Galasso ha dichiarato che Perinelli quella notte gli è andato incontro colpendo la portiera della sua auto con un calcio:«Mi ha visto arrivare, io ero in auto e lui in sella allo scooter. È sceso ed è venuto verso di me, mi sembrava che impugnasse qualcosa, e ha sferrato un calcio sulla mia auto». Un punto tutto da verificare, sono state scattate delle foto alla portiera dell’auto. Soprattutto sono state ascoltate alcune persone presenti in strada e una dichiarazione in particolare è oggetto di riscontro da parte degli inquirenti. Tra le persone ascoltate c’è anche una persona che, affacciata al balcone della sua abitazione, ha visto Lello cadere in terra dopo essere stato colpito. Il ‘confronto’ tra i due infatti è avvenuto innanzi ad una decina di persone che hanno così potuto vedere cosa è successo. Ancora non si tratta di una testimonianza chiave ma di un riscontro oggettivo che potrebbe rivelarsi decisivo ai fini delle indagini.

 

L’accusa per Alfredo Galasso

Il 31enne è stato sottoposto a fermo per omicidio doloso aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione Alfredo Galasso. Galasso ha confessato di aver accoltellato Raffaele Perinelli, 21enne morto subito dopo l’arrivo in ospedale. L’ambulante si è costituito recandosi nella caserma dei carabinieri di Casoria circa due ore dopo la morte di Perinelli, e ha spiegato di conoscere la vittima con la quale aveva avuto un pesante diverbio circa una settimana prima all’esterno di una discoteca di Bagnoli. I due si sono incontrati casualmente nel loro quartiere Miano e tra i due è riscoppiata la lite, con una dinamica sulla cui ricostruzione adesso c’è il massimo riserbo. Galasso, assistito dal suo legale Rocco Maria Spina, ha raccontato di aver usato il coltello che aveva con sé da alcuni giorni proprio perché temeva un’aggressione da parte di Perinelli. Una coltellata inferta al torace poi risultata fatale.

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