venerdì, Agosto 15, 2025
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Omicidio Romano, il gip di Napoli sul 17enne: “Capace di intendere e volere”

Non si ravvisa allo stato alcuna forma di incapacità di intendere e di volere, neppure parziale“, questo il parere del gip del Tribunale di Napoli sul 17enne che avrebbe ucciso Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio. Il magistrato del Tribunale per i minorenni di Napoli, Anita Polito, ha disposto la custodia cautelare in istituto penale minorile per l’indagato L.M.D. Secondo il gip dallo svolgimento dell’esame dell’indagato e dal tenore delle sue dichiarazioni non si ravvisa in lui alcuna forma di incapacità.

In sede di udienza di convalida del fermo eseguito nei confronti del 17enne accusato di omicidio, il suo avvocato Luca Raviele aveva presentato la documentazione medica attestante una patologia psichica del suo assistito. Inoltre c’è una perizia del 2022 eseguita su incarico del pm nell’ambito di un procedimento sempre del 2022, concluso con la non imputabilità del 17enne.

Filmati gli ultimi attimi di vita di Romano, c’è un importante frame

L.D.M avrebbe già puntato la pistola al viso di un altro ragazzo prima dell’omicidio di Santo Romano. A riferirlo ai carabinieri è stato un testimone ascoltato subito dopo il raid armato avvenuto in piazza San Sebastiano al Vesuvio. La circostanza è stata smentita dal 17enne, reo confesso, durante l’interrogatorio. Ad avvalorare la testimonianza anche un video, agli atti dell’inchiesta, che mostrerebbe gli ultimi istanti di vita della vittima.

Le immagini, riportate da Il Mattino, mostrerebbero Romano avvicinarsi all’auto a bordo della quale si sarebbe trovato il 17enne L.D.M. Il 19enne si sarebbe avvicinato alla macchina, poi, sarebbe tornato di nuovo indietro forse per un ultimo chiarimento. Romano avrebbe maneggiato qualcosa, prima di essere raggiunto dal colpo di pistola. Le immagini sono agli atti dell’inchiesta. I dettagli emergono dalla misura cautelare firmata dal gip Anita Polito: l’inchiesta è condotta dal pm Ettore La Ragione. 

“Mi ha sporcato le scarpe Versace da 500 euro”, il 17enne conferma il motivo degli spari a Santo Romano

La lite sfociata nell’omicidio di Santo Romano sarebbe partita per un paio di scarpe Versace da 500 euro, sporcate per errore da un amico del 19enne ucciso. Agli inquirenti il L.D.M ha riferito di essersi recato nella zona dei Baretti di Chiaiano e lì si è liberato della pistola e della sim del telefono, buttandola in un tombino.

Un altro testimone riferisce anche di avere visto Santo compiere il tipico gesto del lancio di un oggetto prima di sentire il rumore dei colpi di pistola. Per il giudice del tribunale dei minorenni Anita Polito, che ha disposto la detenzione del giovane in una struttura carceraria, a dispetto della patologia psichiatrica di cui è affetto, il 17enne avrebbe dimostrato “una lucidità e una scaltrezza che mal si concilia con l’asserita sua incapacità di intendere e volere”.